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Quasi tutti i malati di Covid in intensiva non sono vaccinati

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Roma, 14 ott. (askanews) - Ormai da 6 settimane consecutive a livello nazionale si registra una discesa dei nuovi casi di covid come certifica Fondazione Gimbe. Diminuiscono i ricoveri e i decessi ma la maggior parte dei pazienti ospedalizzati affetta da coronavirus non è vaccinata. A dirlo è il...

Roma, 14 ott. (askanews) – Ormai da 6 settimane consecutive a livello nazionale si registra una discesa dei nuovi casi di covid come certifica Fondazione Gimbe. Diminuiscono i ricoveri e i decessi ma la maggior parte dei pazienti ospedalizzati affetta da coronavirus non è vaccinata. A dirlo è il Professor Roberto Mezzanotte direttore dell’ospedale di Casalpalocco.

“Attualmente noi nelle nostre terapie intensive abbiamo 19 ricoverati di questi uno solo ha una doppia dose, ma è una paziente over 85 con pluripatologie e un paziente giovane di 39 anni che ha fatto un primo vaccino pochi giorni prima del ricovero quindi considerato non protetto. Quindi i ricoverati in terapia intensiva per la quasi totalità sono pazienti non vaccinati”.

Attualmente è vaccinato il 73,49% della popolazione, ma resta l’allarme per 3,8 milioni di lavoratori non vaccinati. Molti scelgono di non farlo per paura o cattiva informazione ma poi molto spesso cambiano idea quando si trovano ad affrontare la malattia come racconta Francesco.

“Ero contrario al vaccino, non mi ispirava fiducia perchè in così poco tempo hanno creato questo vaccino. Dopo questa esperienza purtroppo brutta – ma grazie ai medici sono riuscito a superarla – sicuramente lo farò”.

Sulla stessa linea Salvatore, un altro paziente arrivato all’ospedale romano con una grave insufficienza respiratoria.

“Noi siamo in un periodo di grande sviluppo tecnologico ma di riaffermazione di antiscientismo che è folle e pericolosissima. Appena finisco qui se Dio vuole, appena posso io mi faccio la dose di vaccino. Appena mi danno l’ok è la prima cosa che faccio”.

I vaccini sono sicuri ed efficaci. Secondo i dati ufficiali dell’Aifa su 84 milioni di dosi somministrate ci sono stati solo 101mila eventi avversi, e di questi l’85% lievi. Su 100mila dosi somministrate solo lo 0,017% hanno provocato reazioni gravi.