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"Massacrato" da Quattro Ristoranti: si rivolge all'avvocato

Daniele Bovolato

Daniele Bovolato, proprietario della Gourmetteria di Padova, racconta dei problemi avuti con la trasmissione di Alessandro Borghese Quattro Ristoranti

Finisce tra avvocati la diatriba che ha visto contrapporsi Daniele Bovolato, proprietario della Gourmetteria di Via Zabarella di Padova e la trasmissione “Quattro Ristoranti” condotta da Alessandro Borghese.

Secondo lui “un massacro televisivo”

“Mi hanno massacrato e io mi sono affidato ad un legale per tutelare l’immagine del mio locale”. Così il titolare del locale padovano racconta della sua esperienza televisiva: “ero talmente incazzato che volevo ritirarmi, ma siccome sono una persona corretta ho scelto di rimanere. Ora però posso dire che è un programma tutto costruito. Ti fanno recitare un copione già scritto. Fino all’ultimo ho sperato che mi rialzassero, invece mi hanno proprio affondato”.

I locali in gara

L’episodio vedeva la partecipazione di quattro locali del centro storico cittadino: Radici. Terra e gusto” di via Costa, “Antonio Ferrari. Storie di cibo e di vino” di via Umberto I, “La Gineria Gourmet” di via Boccalerie e la “Gourmetteria”, il locale di Daniele Bovolato di via Zabarella.

La decisione di tutelarsi già il primo giorno

Il ristoratore affida al Mattino di Padova il racconto della sua esperienza televisiva e della decisione di procedere per vie legali nei confronti di Drymedia, la società di produzione della trasmissione in onda su SkyUno, già il secondo giorno di riprese. Un intervento che è riuscito – secondo la loro versione dei fatti, contestata però dalla società di produzione – a far rimuovere alcune scene ritenute eccessivamente penalizzanti.

Così il proprietario della Gourmetteria racconta di quei giorni di riprese, secondo lui iniziati male e proseguiti peggio: “mi hanno criticato su tutto fin dal primo giorno: la location fa schifo, il menu non è di qualità, il servizio pessimo”.

I “tranelli” dei concorrenti

Un’avventura proseguita con quelli che il gestore chiama “tranelli” tesi dagli altri concorrenti nei suoi confronti. Concorrenti che secondo lui non hanno preso la propria partecipazione troppo sportivamente, ma preparata nei minimi dettagli, facendo anche visure camerali per studiare la struttura societaria dei locali dei propri concorrenti.

Le “furbate” dei ristoratori

Ma sopratutto si parla di ristoratori che pur di emergere nel programma modificano la natura dei propri locali. Quindi prezzi abbassati all’ultimo, menù realizzati appositamente per le serate di trasmissione, e molte altre di quelle che Bovolato definisce “furbate a favore di telecamere”, che hanno penalizzato il suo locale, secondo lui l’unico “rimasto fedele alla sua vera natura”.
Una trasmissione che dato il suo risultato finirebbe con il “bocciare tutti i clienti che ogni settimana ci scelgono ormai da anni”, e che non sarebbe riuscita ad essere realmente rappresentativa del panorama culinario padovano.

La versione dei produttori

La trasmissione in onda su SkyUno è però sicuramente in grado di fornire una certa visibilità ai ristoranti che vi partecipano, grazie al milione e trecentomila spettatori che ogni settimana la seguono da ormai cinque stagioni.
Con una nota di Fabrizio Levolella – amministratore delegato del gruppo – la società di produzione rimanda infatti le critiche al mittente: “Siamo giunti alla quinta edizione di 4 ristoranti il cui successo è dovuto anche al fatto che tutti i ristoratori protagonisti godano della totale libertà di esprimere i propri giudizi.

Se ciò ha disturbato la sensibilità del Signor Daniele Bovolato ne siamo dispiaciuti, ma fa parte del gioco e respingiamo categoricamente il fatto che il signor Bovolato ci avrebbe indotto a tagliare alcune scene considerate da lui inopportune, a seguito di un incontro con il suo legale.

Oltre 200 ristoratori prima del Signor Bovolato si sono sottoposti al giudizio dei colleghi e anche chi è arrivato ultimo nella classifica di ciascuna puntata ne ha preso atto per trovare spunti di miglioramento e ha continuato la propria attività spesso traendo vantaggio della notevole visibilità acquisita”.