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Quickfisco, commercialista 3.0 per digitalizzare contabilità partite Iva

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Roma, 29 mar. (Labitalia) - Sono circa 3,78 milioni in Italia, con oltre 360mila nuove aperture ogni anno: quello delle persone fisiche titolari di Partita Iva è un gruppo non solo nutrito, ma anche ampio e variegato al suo interno, che coinvolge liberi professionisti, piccoli commercianti e ...

Roma, 29 mar. (Labitalia) – Sono circa 3,78 milioni in Italia, con oltre 360mila nuove aperture ogni anno: quello delle persone fisiche titolari di Partita Iva è un gruppo non solo nutrito, ma anche ampio e variegato al suo interno, che coinvolge liberi professionisti, piccoli commercianti e artigiani. Ad aiutare le partita iva a gestire 'dalla A alla Z' la propria contabilità e fiscalità, alleggerendo professionisti e commercianti dalla burocrazia correlata, arriva Quickfisco, la startup che punta a 'digitalizzare' oltre 30mila partite iva entro il 2026.

Quickfisco è una novità sul panorama italiano delle piattaforme di gestione della fiscalità per due motivi: in primis perché è autorizzata ad agire come 'intermediario fiscale abilitato' – senza, quindi, i meccanismi classici del marketplace – mantenendo la responsabilità nei confronti del cliente dall’inizio alla fine; in secondo luogo, perché combina la componente 'umana' a quella tecnologica, fornendo di fatto non solo una suite di strumenti digitali che rispondono, in modo molto puntuale, a delle esigenze contabili e fiscali precise (ad esempio la fatturazione elettronica o il previsionale delle tasse), ma anche e soprattutto l’expertise 'umana' di consulenti fiscali dedicati, che accompagnano ciascun cliente nello sviluppo della sua gestione contabile e fiscale.

“Quello delle partite iva – spiega Antonino Rindone, commercialista iscritto all’albo e founder di Quickfisco insieme a Massimo Pezzini – founder e commercialista iscritto all’albo – e Gianluca Tirri Co-founder & managing director – Quickfisco – è un universo enorme e a bassissimo tasso di digitalizzazione: basti pensare che a fronte di circa 120.000 operatori tradizionali esistono solo circa 15 operatori digitali, per un tasso di digitalizzazione che non supera l’1,5%. Ma attenzione: si tratta anche di un 'popolo' estremamente variegato al suo interno, il che significa che a tantissime esigenze comuni corrispondono altrettante esigenze specifiche per ciascuna categoria".

"Per questo – affermano – crediamo che all’aspetto tecnologico vada accompagnato quello consulenziale, e viceversa – punta, attraverso la sua tecnologia proprietaria, a semplificare e automatizzare le operazioni procedurali (fatturazione elettronica, modelli F24, predisposizione della dichiarazione dei redditi) ma anche a fornire degli strumenti che aiutino i titolari di partite iva a gestire meglio i propri flussi fiscali , come ad esempio il previsionale tasse. Un team di consulenti fiscali dedicati aggiungono al processo quell’expertise che non può essere automatizzata: sono parte del team Quickfisco, che – a differenza di qualsiasi altro marketplace sul mercato – mantiene la titolarità e la responsabilità delle operazioni nei confronti del cliente per tutta la durata della relazione".

Quickfisco si rivolge però anche a un altro target: gli intermediari fiscali come, ad esempio, i commercialisti. “Proprio perché riconosciamo l’importanza di una dimensione consulenziale – spiega ancora Antonino Rindone di Quickfisco -che non può essere automatizzata, vogliamo porci come un partner e non come un’alternativa nei confronti degli intermediari fiscali, l’obiettivo è mettere la tecnologia che sviluppiamo a disposizione (anche) degli intermediari fiscali, per accompagnarli nella transizione verso il digitale e costruire in questo modo una base di tecnologia comune che possa semplificare le operazioni di routine e quindi valorizzare la dimensione consulenziale, tanto di Quickfisco che degli intermediari fiscali in base alla specificità e complessità dei casi e/o alle preferenze del cliente”.

Quickfisco – che attualmente supporta le partite iva in regime forfettario e a breve sarà in grado di supportare anche quelle in regime ordinario, nell’ultimo anno ha attivato alcune convenzioni con diversi ordini professionali in tutta Italia ed è cresciuta del 600% YoY – lancia oggi la sua prima campagna crowdfunding su Mamacrowd, con un obiettivo di raccolta di 500 mila euro: “Dopo due anni di crescita organica e di lavoro sul prodotto, vogliamo accelerare e mettere nel mirino la digitalizzazione di 30mila Partite Iva entro il 2026: le nuove risorse saranno investite principalmente nella crescita (persone e marketing) e nello sviluppo del prodotto, principalmente in nuovi algoritmi di automazione e sulla costruzione del SaaS per gli intermediari fiscali”. La campagna Mamacrowd è online su https://mamacrowd.com/it/project/quickfisco, dal 29 marzo al 28 maggio.