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Rabbia a Lanciano, folla inferocita contro il rapinatore

Lanciano, folla inferocita

La banda di rumeni è guidata da un italiano che ha dichiarato di essere pugliese, ma potrebbe risiedere in Abruzzo.

Ha rischiato il linciaggio uno dei rumeni arrestati per la rapina in villa a Lanciano, in provincia di Chieti. È uno dei tre malviventi in manette per la violenta aggressione ai coniugi Martelli e accusati di almeno cinque altre rapine in Abruzzo. Il rapinatore, col volto coperto da un cappuccio grigio, è stato aggredito dalla folla mentre veniva trasferito dalla palazzina della polizia in corso Roma all’auto che lo avrebbe portato al commissariato.

Caccia all’italiano

È riuscito a fuggire l’italiano che sarebbe a capo della banda di malviventi responsabili di almeno sei rapine nell’area che va da San Vito ad Atessa, da Lanciano a Guardiagrele. Insieme al lui ci sarebbe anche una donna di nazionalità rumena. Gli inquirenti hanno iniziato a raccogliere indizi sulla banda a partire dalla testimonianza di Massimiliano Delle Vigne. L’uomo ha raccontato alla polizia di essere stato picchiato da qualcuno proveniente dall’est Europa che gli ricordava un rumeno, cliente abituale del suo negozio di ferramenta a Fossacesia. Ma la moglie di Delle Vigne era certa di aver sentito anche un italiano tra i rapinatori e di aver riconosciuto un accento pugliese.

A Domenico Iezzi, 73 anni, i rapinatori hanno tagliato un dito col coltello. Anche lui ha confermato di aver parlato con un italiano e che il capobanda gli ha confessato di provenire dalla provincia di Foggia. I coniugi Jubatti hanno testimoniato di essere stati aggrediti da una banda dell’est europeo capitanata da un italiano.

La polizia non esclude che l’accento pugliese e il riferimento all’area di Foggia possa essere un tentativo di depistaggio delle indagini. Il capobanda potrebbe infatti risiedere in Abruzzo, forse nella stessa provincia di Chieti.