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Ragazza svedese cambia sesso due volte per combattere l’anoressia, la storia di Johanna

cambia sesso due volte per combattere l’anoressia

Johanna, una ragazza svedese, cambia sesso due volte per combattere l’anoressia: la vicenda ha dato vita a un acceso dibattito.

Cambia sesso due volte per combattere l’anoressia: la protagonista della vicenda è Johanna, una ragazza svedese che, nel tentativo di sconfiggere i suoi demoni interiori, ha avviato dapprima il processo di transizione per diventare uomo e, successivamente, ha scelto di imboccare la via della detransizione e tornare alla sua forma originaria.

Ragazza svedese cambia sesso due volte per combattere l’anoressia

La sofferenza provata quando era donna era insopportabile: così, ha deciso di affrontare la transizione e diventare un uomo. Anche cambiando sesso, tuttavia, la protagonista della dolorosa vicenda non è riuscita a placare il suo animo tormentato. Ha scelto, quindi, di fare marcia indietro. Oggi, è nuovamente una donna.

La storia di Johanna, una ragazza svedese se ha cambiato sesso per due volte, è stata raccontata dalla trasmissione televisiva Zone Interdite in onda su M6, dando vita a un acceso dibattito.

La prima transizione, quella da donna a uomo, era stata avviata quando la ragazza aveva imputato i suoi tormenti interiori, venuti a galla sotto forma di una gravissima anoressia quando l’adolescente aveva 15 anni, alla disforia di genere. Per questo motivo, ha voluto diventare maschio. A distanza di due anni, tuttavia, ha scoperto che anche con il suo nuovo aspetto e il nuovo nome non riusciva a trovare felicità, motivazioni o entusiasmo e, tantomeno, serenità. Proprio questa inaspettata consapevolezza ha spinto Johanna a tornare indietro sui propri passi.

La storia di Johanna: “Non mi piacevo”

Il dramma umano vissuto da Johanna è stato rapidamente strumentalizzato, tanto nel suo Paese quanto al di fuori dei confini svedesi, dai gruppi e dai media conservatori che si sono scambiati contro gli interventi volti a modificare il genere delle persone. Simili realtà hanno puntato il dito contro le associazioni trans, asserendo che il fenomeno di detransizionee il pentimento rispetto a una scelta così importante è difficile sia più diffuso rispetto a quanto le stesse associazioni non dicano.

Al di là delle speculazioni ideologiche, la storia di Johanna ha destato molto interesse. La ragazza stessa, intervenendo a Zone Interdite, ha ammesso di essere stata influenzata dai social nella sua prima scelta di transizione.

“Mi sono resa conto che non mi piacevo, non mi piaceva il mio corpo. Purtroppo il mio desiderio più grande era quello di morire di anoressia”, ha detto. La giovane ha davvero rischiato di morire, trascorrendo alcuni mesi in ospedale. Lasciata la struttura sanitaria, Johanna ha continuato a odiare il suo corpo femminile e, individuato la soluzione ai suoi problemi nella transizione, ha contattato una delle più rinomate cliniche di Stoccolma. Durante il percorso, è stata appoggiata dai suoi familiari.

“Dopo un anno e mezzo, quando ne avevo ormai 19, ho iniziato a sentirmi a disagio anche con il mio nuovo corpo”, ha ammesso, raccontando il suo nuovo periodo di turbamento. “Mi sono detta: perché non mi sento meglio? Eppure dovrei essere più felice”.