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Ragazzina autistica dispersa: "Tenete viva la speranza"

Ragazzina autistica dispersa

La pioggia ostacola i soccorritori, ma le ricerche continuano. Della ragazzina autistica dispersa nel Bresciano si sono perse le tracce da 2 giorni

I soccorritori stanno battendo l’Altopiano di Cariadeghe, nel Bresciano. Da giovedì 19 luglio 2018 sono impegnati senza sosta nelle ricerche di una ragazzina autistica di 12 anni. Più di 130 persone, tra Carabinieri, Vigili del fuoco, Protezione civile e uomini del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. A essersi mobilitato in prima linea è il sindaco di Serle. Collaborano con lui tutte le associazioni locali di volontariato, che agiscono su un’area molto estesa, caratterizzata dalla presenza di terreno carsico e bosco molto fitto. Dall’alto gli elicotteri sorvolano la zona e ci si sta avvalendo anche dell’aiuto di un drone. Sono attive le unità cinofile, anche con i cani molecolari. Gli speleologi, invece, stanno controllando grotte e anfratti. Non si esclude alcuna possibilità. Il padre della giovane appena adolescente aveva detto: “Trovatela”. Al di là del dolore, della rabbia e dell’intensa angoscia che non gli danno tregua, ha urlato a gran voce la speranza che porta nel cuore.

Non perdere la speranza

Una vicenda che ha dell’assurdo, che angoscia e tormenta, che preoccupa e ferisce i cuori delle persone care. E’ andata dispersa una ragazzina che più di tutti avrebbe necessitato minuziosa attenzione. A causa dell’autismo di cui è affetta, difficilmente potrebbe cavarsela da sola, tra i boschi e l’umidità fastidiosa, senza cibo né protezione. Difficilmente potrebbe arrangiarsi da sé, tra la paura dei forti temporali e il buio penetrante della notte. Tuttavia, non è ancora detta l’ultima parola: si continua a cercare. La piccola è sparita a Searle. Nel frattempo la procura di Brescia ha aperto un’inchiesta. Com’è possibile che gli educatori si siano distratti permettendo l’allontanamento della ragazza più fragile che avevano con sé? La domanda sorge spontanea.

Ci si è messa anche la pioggia a ostacolare le ricerche di Iuschra, la ragazzina autistica di 12 anni scomparsa giovedì mattina nei boschi dell’altopiano sopra a Serle, sulle prealpi bresciane. Era in gita con altri ragazzini, accompagnati dagli educatori della onlus Fobap. Sembrerebbe che la ragazzina abbia lasciato il gruppo ed è scomparsa nel verde. Ultimo avvistamento, un’ora dopo la scomparsa. Da quel momento tutto tace.

I nemici più temuti, la paura più preoccupante che si vorrebbe sconfiggere è quella delle grotte. Nei dintorni dell’altopiano sono centinaia le grotte e le buche che circondano il monte San Bartolomeo. Solo le maggiori si snodano nella roccia per 22 chilometri. Poi ci sono i crepacci, i burroni profondi 50 metri e il freddo della notte. Lei, quel maledetto giovedì, indossava una maglietta gialla a fiori e un paio di leggins neri. Iuschra ha già passato due notti tutta sola. Speriamo sia possibile risvegliarsi presto da questo terribile incubo.

Le parole del padre e l’aiuto dei soccorritori

Il padre, tra dolore e speranza, ha voluto ribadire i suoi ringraziamenti. Un gesto di grande fede, ammirevole e generoso. “Ringrazio tutti, state facendo una cosa incredibile, tenete viva la speranza”, ha detto Midliton Gazi, padre di Iuschra, di origine pachistana. L’uomo ha ringraziato i centinaia di volontari, vigili del fuoco, uomini del soccorso alpino e carabinieri che per tutta la notte hanno continuato a cercare. Un esercito per trovare Iuschra.

Cerchiamo una persona viva. Senza acqua si va avanti tre giorni, senza cibo tre settimane”, ha incoraggiato con forza un capo squadra, pronto a sfidare il fitto del bosco. Quindi, con immensa speranza ha detto “E poi ci sono i miracoli. Se non crediamo ai miracoli, non siamo adatti a questo lavoro”.

I volontari si sono attrezzati. Molti nei telefoni (che in tutto il bosco non hanno copertura) hanno un messaggio vocale registrato da Midliton per la figlia. Vengono anche diffuse le musiche dei cartoni preferiti da Iuschra, nella speranza di attirare la sua attenzione. “Cerchiamo una persona viva”, si ripetono per darsi forza i ragazzi dell’antivalanghe di Cortina D’Ampezzo e i sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano, arrivati per esplorare le grotte, che negli ultimi giorni sono completamente allagate.