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Ragazzine pagate per picchiarsi, i coetanei incitano: "Dagli uno schiaffo e ti do 5 euro"

“Dagli uno schiaffo e ti do 5 euro”, ragazzine pagate per picchiarsi. Il video diventa virale

Nel video pubblicato su Facebook si vedono alcune ragazzine picchiarsi nel parco della città.

Ancora una storia di violenza. Ancora una storia dove i protagonisti sono i più giovani. É successo Sestu, città metropolitana di Cagliari, dove Valentina Collu, consigliera comunale, ha denunciato l’accaduto grazie ad un filmato pubblicato su Facebook con i volti dei ragazzi oscurati. 

Ragazzine pagate per picchiarsi

“La nuova moda colpisce anche la nostra città di Sestu. Giovani annoiati che istigano i propri coetanei ad azzuffarsi per poter realizzare un video da diffondere sulla rete”. 

Il video ormai diventato virale in pochissimo tempo mostra alcune ragazzine picchiarsi mentre amiche e amici presenti le invitano a continuare. Dal video emerge pure la proposta di denaro per proseguire nella rissa. Il tutto ovviamente viene ripreso con gli smartphone.

“Dagli uno schiaffo, ti dò 5 euro”

Glielo zacchi uno schiaffo?”, dice un ragazzino rivolgendosi ad una delle due giovanissime. “Vai vai, una testata”, ne grida un altro.

Già mi conosci, ma la che le ho già fatto tutto, dalle due calci, sta piangendo”.

Succeissivamente inizianp anche a volare degli insulti, seguiti dalle offerte di denaro accennati pocanzi: “Dagli uno schiaffo, ti dò 5 euro, te lo giuro. Partitevi”.

“Sono piccoli, parliamo di 11-12 anni”

La consigliera comunale spiega che:

“E’ successo questo fine settimana nel parco comunale di Selargius, sono andata a chiedere maggiori controlli alle forze dell’ordine e mi hanno risposto che continueranno a farli così come stanno già facendo”.

Dal video i ragazzi non possono essere riconosciuti in quanto i volti sono stati oscurati. Tuttavia:

Sono proprio piccoli, parliamo di 11-12 anni, primi anni delle scuole medie. E sconvolgente. Ho scoperto che perché le forze dell’ordine procedano serve una denuncia da parte di uno dei loro genitori. Oggi qualcuno mi ha contattato e nei prossimi giorni assieme al suo avvocato presenterà formale denuncia”.