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Ragazzo di 21 anni si suicida in ospedale, il padre: "Come ha fatto a passare per una fessura di 20 cm?"

Leonardo Riberti

Leonardo, di soli 21 anni, si è suicidato in ospedale dopo un ricovero volontario. Il padre chiede chiarezza sulle dinamiche del suicidio.

Leonardo Riberti si è suicidato in ospedale dopo un ricovero volontario per un attacco psicotico. Aveva solo 21 anni e il padre chiede spiegazioni riguardo le dinamiche di questo suicidio.

Leonardo Riberti si suicida in ospedale, il padre: “Come è possibile?”

Leonardo Riberti aveva solo 21 anni e viveva a Ferrara. Era stato portato in ospedale dal padre, dopo un attacco psicotico, ma l’uomo dopo due giorni ha ricevuto la notizia del suicidio del figlio, con una dinamica poco chiara. Il figlio, alto più di due metri, sarebbe riuscito a passare da una fessura di una finestra aperta a “vasistas” di soli 20 centimetri. “Come è possibile?” chiede il padre, che non crede al suicidio e ha presentato una denuncia contro ignoti con ipotesi di omicidio colposo e abbandono di incapace.

La ricostruzione

Leonardo Riberti è stato sottoposto ad un ricovero volontario, dopo essere stato accompagnato in ospedale dal padre, a seguito di allucinazioni per uso di cannabinoidi. Il giovane, ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Cona, ha ingoiato una pedina del gioco Forza 4, che gli si è incastrata nell’esofato. “Le voci mi dicevano di farlo” avrebbe spiegato al padre. Non era in pericolo di vita ed è stato trasferito a Bologna, dove hanno il macchinario adeguato per l’operazione. Il giorno seguente il padre ha ricevuto una telefonata terribile. “Suo figlio si è suicidato” gli hanno comunicato. “All’ospedale ci riceve la direzione dell’Ausl, raccontano che Leonardo un paio d’ore dopo l’intervento avrebbe tentato di fuggire e che l’avevano recuperato al piano terra, riportandolo in camera. Qui, lui che era un ragazzone di 2 metri per 90 chili, sarebbe passato da una finestra aperta a vasistas per 20-25 cm. Dal secondo piano si sarebbe lanciato a oltre due metri di altezza sul terrazzo del primo, senza farsi nulla. E dopo dieci minuti, verso le 5 del mattino, avrebbe deciso di buttarsi giù finendo sul terrapieno dalla parte d’ingresso delle ambulanze. Perché se uno vuole suicidarsi prova prima a scappare dal pian terreno? Perché non mi hanno chiamato dopo il tentativo di fuga, perché non è stato piantonato? Perché ci hanno chiamato solo alle 8 del mattino?” ha dichiarato il padre del ragazzo al Corriere di Bologna.

Le indagini

A seguito della denuncia è stata aperta una inchiesta. Sarà la Procura a decidere sugli accertamenti dopo che verrà effettuata l’autopsia. “In merito al suicidio del 21enne avvenuto il 21 giugno presso l’Ospedale Maggiore, la Direzione dell’Azienda USL esprime le più sentite condoglianze ai famigliari, avendo già avviato i doverosi accertamenti messi in campo per gli eventi sentinella” ha fatto sapere l’azienda sanitaria in una nota. Leonardo era un ragazzo sportivo, incensurato, chef diplomato a 19 anni. Giocava a rugby e nel 2020 erano iniziati i suoi problemi con la cannabis, ma era pronto a disintossicarsi. Era stato ricoverato altre volte e aveva cercato di scappare, ma nessuna in nessuna delle sue cartelle sono emerse idee suicidarie.