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Raggi Marra: ecco in breve cosa sta succedendo a Roma

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Roma nel caos per il rapporto Raggi Marra. Il dirigente arrestato con l’accusa di corruzione e il sindaco M5S. Ecco cosa succede. Il binomio Raggi Marra è al centro delle cronache politiche da qualche giorno. Il rapporto fra i due non è del tutto chiaro e non si sa quali conseguenze potrebbe de...

Roma nel caos per il rapporto Raggi Marra. Il dirigente arrestato con l’accusa di corruzione e il sindaco M5S. Ecco cosa succede.

Il binomio Raggi Marra è al centro delle cronache politiche da qualche giorno. Il rapporto fra i due non è del tutto chiaro e non si sa quali conseguenze potrebbe determinare. In ballo ci sono il futuro politico dell’attuale sindaco di Roma e il primo grande successo del Movimento. Nonché il futuro della Capitale.

Chi è Raffaele Marra

44 anni, Raffaele Marra è un dirigente del comune di Roma. Di recente è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Con l’amministrazione Raggi è stato nominato vice capo di gabinetto, fatto che ha suscitato molte perplessità all’interno dello stesso Movimento 5 Stelle. In un post, la deputata M5S Roberta Lombardi ha definito Marra “il virus che ha infettato il Movimento”. Con le polemiche, Marra è stato ricollocato come capo del dipartimento organizzazione e risorse umane del comune.

Il passato di Marra comprende vicende poco chiare con la ex governatrice del Lazio Renata Polverini e con l’ex sindaco della Capitale Gianni Alemanno. Secondo un’inchiesta dell’Espresso, Marra avrebbe intrattenuto legami con diversi costruttori, ricavandone favori e vantaggi anche di tipo economico.

Le attuali indagini si concentrano in particolare sui legami fra Marra e l’immobiliarista Sergio Scarpellini, arrestato a sua volta. Si parla di presunte tangenti pagate da quest’ultimo al dirigente romano. L’ordinanza di arresto parla di “spiccata pericolosità criminale” a proposito di Raffaele Marra.

Virginia Raggi al centro delle polemiche

L’attuale sindaca di Roma Virginia Raggi è sempre stata una sostenitrice di Marra, tanto da proporlo, almeno all’inizio, come vice capo di gabinetto vicario. Gli attacchi, per lei, potrebbero a questo punto arrivare da due fronti. Il primo è quello del suo stesso partito: il Movimento 5 Stelle, e Beppe Grillo in particolare, non ha mai gradito la presenza di Marra all’interno dell’amministrazione comunale. Il secondo è il fronte delle indagini stesse.

“Valuterò”, ha detto di recente Virginia Raggi a chi le chiedeva come reagirebbe di fronte ad un avviso di garanzia. “Non sono commissariata”, ha poi specificato il primo cittadino romano, “e mi sento ancora dentro il Movimento 5 Stelle”.

L’ipotesi di un avviso di garanzia non è così remota, visto il legame fra Virginia Raggi e Raffaele Marra, né lo è quella che il M5S decida di abbandonare il suo sindaco per le scelte da lei portate avanti e, in sostanza, mai del tutto condivise.

Le accuse dal mondo della politica

Virginia Raggi si trova a confrontarsi, seppure in modo indiretto, con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che nei giorni scorsi si è auto sospeso dopo aver ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito dell’indagine sugli appalti all’Expo. Difficile quindi che, se si trovasse in una situazione simile, il sindaco di Roma possa scegliere di comportarsi in modo diverso, anche per coerenza con quanto sempre sostenuto dal M5S.

Dal mondo della politica non sono in ogni caso poche le voci che già chiedono le dimissioni di Virginia Raggi. In un’intervista a Libero, l’ex sindaco Gianni Alemanno è stato molto duro, definendo la Raggi come “il peggiore dei cinque consiglieri comunali del suo partito”. “Sapevano tutti”, ha affermato Alemanno, “che sarebbe stata totalmente inadeguata”, ma “era giovani, donna, telegenica e hanno soprasseduto sul fatto che non fosse adeguata al ruolo. Il risultato è che si è lasciata catturare da un personaggio come Raffaele Marra”.

Di Marra, Alemanno ha detto che “è una persona che aveva una ambizione sfrenata, fuori misura per le sue capacità”.”Me ne sono accorto subito. Abbiamo rotto i rapporti già nel 2009. Come ha riconosciuto anche Alfonso Sabella, sia io che Marino l’abbiamo ridimensionato, solo la Raggi poteva trasformarlo in un elemento centrale della sua amministrazione. Farebbe bene a dimettersi”.