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**Rai: Montanari, 'furti di opere sono un paradosso, ladri conoscono meglio patrimonio**

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Roma, 11 giu. (Adnkronos) - I furti messi in atto ai danni del patrimonio della Rai, nel corso degli ultimi anni, rappresentano un "paradosso". La sottrazione di 120 opere d'arte, rubate dalle sedi della tv di Stato, dimostra infatti che i ladri conoscono meglio l'entità ...

Roma, 11 giu. (Adnkronos) – I furti messi in atto ai danni del patrimonio della Rai, nel corso degli ultimi anni, rappresentano un "paradosso". La sottrazione di 120 opere d'arte, rubate dalle sedi della tv di Stato, dimostra infatti che i ladri conoscono meglio l'entità dei manufatti conservati rispetto a chi dovrebbe tutelarli. La pensa così lo storico dell'arte Tomaso Montanari che, parlando con l'Adnkronos, spiega: "La Rai aveva un patrimonio enorme ma di fatto non lo sapeva. Come succede i questi casi, lo sanno molto meglio i ladri. Succede così anche nelle chiese italiane in cui non entra nessuno ma i ladri sì. E' un paradosso. Bisogna anche chiedersi – prosegue Montanari – in che mani sia finita la Rai: quella che Pasolini chiamava la più grande azienda culturale del Paese è da decenni terreno di scorribanda per colonizzazioni politiche da manuale Cencelli e spartizioni".

Montanari, che per viale Mazzini ha ideato e condotto il programma 'La libertà di Bernini' su Rai 5 e 'La vera natura di Caravaggio', in onda sempre su Rai5, mette in rilievo il fatto che "il tasso culturale della Rai è vertiginosamente sceso". Allo stesso tempo, Montanari crede "che sia giusto che, luoghi come la Rai, che nella loro storia hanno accumulato un patrimonio di arte contemporanea, lo possano esporre nelle loro sale. L'arte è fatta per rendere migliore la vita quotidiana".

"Il punto è – secondo lo storico dell'arte – chi in Rai si rendeva conto di quello che c'era nelle pareti. Il punto è la decadenza culturale della classe dirigente italiana perché probabilmente nessuno capiva la differenza tra un De Chirico originale e un poster da due soldi. Il problema è, quindi, come al solito, negli occhi di chi guarda e nella decadenza culturale", conclude Montanari.