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Attacco in Siria, Russia: "colpito arsenale chimico dei ribelli". Si riunisce consiglio Onu

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Salgono a 72 le vittime dei due raid aerei avvenuti ieri in Siria, di cui 11 bambini. La Russia, oggi, si è espressa sull'accaduto. Secondo l’Ondus, ovvero l’Osservatorio Nazionale per i diritti umani, potrebbe essere stato usato un gas che, sprigionandosi nell'aria, ha impedito alle persone d...

Salgono a 72 le vittime dei due raid aerei avvenuti ieri in Siria, di cui 11 bambini. La Russia, oggi, si è espressa sull’accaduto.

Secondo l’Ondus, ovvero l’Osservatorio Nazionale per i diritti umani, potrebbe essere stato usato un gas che, sprigionandosi nell’aria, ha impedito alle persone di respirare e camminare, uccidendole: altre 160 persone sono ricoverate in ospedale per intossicazione. I medici non escludono che il bilancio delle vittime possa aumentare con il passare delle ore.

L’attacco è avvenuto nella zona di Khan Sheikhun, vicino a Idlib, per mano dell’organizzazione Fatah al Sham (ex fronte al Nusra).

Vi sono stati, però, due attacchi aerei: il secondo ha colpito un campo di aiuto appena montato per aiutare le vittime del precedente raid. Il responsabile della struttura, Abu Hamdu, non sa dire se ci siano state altre vittime ma ha dichiarato che, oltre alla struttura da campo, sono state distrutte alcune ambulanze.

La Fracia ha richiesto un’immediata riunione dei vertici europei nella sede dell’Onu, intendendo fermare questa guerra, definita “una strage di bambini”, i quali sono i primi a essere colpiti in questi tragici casi: ce ne sono a migliaia tra morti, spaesati e senza genitori.

Da Ankara trapela la notizia di una telefonata avvenuta tra Putin e Erdogan sull’argomento, nella quale confermano l’intenzione di voler mantenere una tregua e collaborare contro il terrorismo.

Secondo Federica Mogherini la primaria responsabilità è del regime, il quale dovrebbe proteggere il proprio popolo invece che distruggerlo.

A parlare per la Russia è stato Igor Konashenkov , portavoce del Ministro della Difesa, il quale smentisce fermamente il ruolo di Damasco nell’accaduto, ribadendo che il gas provenisse da un arsenale dei ribelli. Continua dicendo che lo stesso tipo di gas è stato usato in precedenza in Iraq e l’arsenale dei ribelli è simile a quelli in uso ad Aleppo.

Per quanto riguarda Damasco, invece, l’agenzia Sana ha diramato un comunicato nel quale, appunto, smentisce il ruolo del governo nel raid e se ne dissocia completamente, ritenendo “responsabili per l’uso di sostanze chimiche e tossiche i gruppi terroristi e i loro seguaci”.

In giornata il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riunirà per una riunione di emergenza nella quale Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti presenteranno una bozza di risoluzione che condanna il raid. Il Ministro degli esteri britannico, Boris Johnson, ha affermato di essere convinto della colpevolezza del regime di Assad, dopo aver visionato tutte le prove sul caso.

Il Papa, durante la preghiera quotidiana di oggi, ha rivolto una preghiera per il popolo siriano, appellandosi alla coscienza di tutti coloro che si occupano di politica e delle istituzioni: fate la pace, dice, la guerra ormai sta distruggendo questo magnifico popolo.

Aggiornamento: i bambini morti sono, purtroppo, 20 e le donne 17. Lo comunica l’Ondus. Gli USA chiedono al governo di Assad, nella risoluzione presentata all’ONU, di collaborare nell’inchiesta sull’accaduto. Il Ministero degli Esteri russo, però, ribatte bollando come “fake” la notizia sugli attacchi chimici. Illoro portavoce ha dichiarato che “La bozza di risoluzione complica i tentativi di una soluzione politica alla crisi, è anti-siriana e può portare a una escalation in Siria e nell’intera regione”.