> > Rapimento Eitan, la zia Gali: "Abbiamo agito per il bene di Eitan"

Rapimento Eitan, la zia Gali: "Abbiamo agito per il bene di Eitan"

Rapimento Eitan zia Gali

"Non lo abbiamo rapito, lo abbiamo portato a casa", queste le parole della zia materna Gali Peleg dopo le accuse del rapimento di Eitan.

Il piccolo Eitan sta bene e non è stato rapito. Lo sostiene la zia materna Gali che in un’intervista alla radio israeliana 103 ha reso noto che il piccolo avrebbe lasciato l’Italia soltanto per il suo bene. La zia materna ad ogni modo non è nuova a queste dichiarazioni.

Già ad agosto – scrive il quotidiano “La Repubblica” in un articolo datato 11 agosto – ha affermato che il piccolo è stato tenuto in ostaggio in Italia dalla zia materna Aya: “È stato affidato a lei mentre noi, dopo la tragedia, osservavamo la tradizionale settimana ebraica di lutto profondo”, aveva affermato.

Rapimento Eitan, zia Gali: “Finalmente gli è tornato il colore sul viso”

La zia materna ha descritto con grande precisione il momento nel quale il piccolo è stato accolto in Israele dalla famiglia materna: “Eitan ha urlato di emozione quando ci ha visto ed ha detto ‘finalmente sono in Israele’. Non ha cessato di emozionarsi e di dire che noi siamo la sua vera famiglia. Ha detto di sentirsi fra le nuvole. Finalmente gli è tornato il colore sul viso”. 

A tal proposito ha ribadito il fatto che la custodia di Eitan da parte della zia Aya sia stata illegale: “Aya, la zia di Eitan da parte di Amit, ha la tutela su Eitan che ci è stato portato via illegalmente. Vive relativamente vicino a mia sorella, ma questo non non significa che ci fosse una connessione tra lei ed Eitan, lui era molto più vicino a noi”. 

Rapimento Eitan, zia Gali: “Siamo stati obbligati”

La zia materna ha quindi proseguito dichiarando che la famiglia è stata costretta a procedere in tal senso: “Siamo stati obbligati, non avevamo più saputo quali fossero le sue condizioni mentali e di salute. Non lo abbiamo rapito, lo abbiamo riportato a casa […] Potevamo solo vederlo per breve tempo. Ci hanno tenuto nascoste le sue condizioni di salute. Lo abbiamo riportato a casa, così come i genitori volevano per lui”. 

Rapimento Eitan, zia Gali: “Noi non ci interessiamo della convenzione dell’Aja”

Infine Gali ha affermato che per loro il rispetto o meno della convenzione dell’Aja è ininfluente, precisando ancora una volta come il benessere del bambino sia la cosa più importante: “A me il lato legale non interessa. Abbiamo agito per il bene del bambino. Noi non ci interessiamo della convenzione dell’Aja. Solo il bene di Eitan ci interessa. Cosa avremmo potuto mai dirgli se, da grande, ci avesse rinfacciato di non averlo riportato in Israele, o almeno di aver tentato?”.