In Libano una donna mette i suoi bisogni a servizio di una scelta estrema ed illegale e “rapina” una banca per pagare le cure alla sorella malata di cancro, poi pubblica il video sui social. Ecco cosa ha detto Sali Hafez arma in pugno: “Devo prendere i soldi per mia sorella che sta morendo in ospedale”. La donna è un’attivista che ha fatto irruzione con un gruppo di compagni manifestanti in una filiale della Block Bank. La rapinatrice ha poi preso in ostaggio diverse persone.
Rapina una banca per le cure alla sorella
Lo ha fatto minacciando di darsi fuoco se l’istituto di credito si fosse rifiutato di restituirle i suoi risparmi. Perché in realtà la donna la “rapina” non la voleva fare, lei la “rapina” tecnicamente l’ha subita da un governo che è alla canna del gas in quanto ad economia e liquidità. Ha detto Sali: “Sono Sali Hafez, sono venuta oggi per prendere i soldi per mia sorella che sta morendo in ospedale”. Il video poi riporta le altre sue parole: “Non sono qui per uccidere o dare fuoco… sono qui per rivendicare i miei diritti“. I media spiegano che la donna pare sia riuscita a fuggire assieme ai suoi complici.
Benzina addosso e un’arma giocattolo
In un secondo momento sali ha detto ai media di aver recuperato una somma compresa fra 13mila e 20mila dollari della sua famiglia. E l’arma? Sali ha detto ai giornalisti che si trattava in realtà di un’arma giocattolo del nipote. Un mese fa c’era stato un precedente omologo con un uomo che aveva rapinato una banca di Beirut. Il Libano è in piena crisi e la valuta corrente, la sterlina libanese è crollata. La Banca Mondiale ha definito quella del Libano come “una delle peggiori registrate a livello globale dalla metà del XIX secolo”.