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'Rapporti amicali tra Facchetti e i designatori arbitrali', ecco perchè venne assolto Moggi

Luciano Moggi

Il giudice Oscar Magi, della quarta sezione penale, ha depositato la motivazione della sentenza che ha assolto Luciano Moggi da ogni addebito in merito all'accusa di diffamazione nei confronti del compianto dirigente interista Giacinto Facchetti. Moggi nel corso della partecipazione ad una trasmissi...

Il giudice Oscar Magi, della quarta sezione penale, ha depositato la motivazione della sentenza che ha assolto Luciano Moggi da ogni addebito in merito all’accusa di diffamazione nei confronti del compianto dirigente interista Giacinto Facchetti. Moggi nel corso della partecipazione ad una trasmissione sportiva ebbe modo di adombrare presunte pressioni del dirigente nerazzurro verso la classe arbitrale e i designatori, con telefonate ‘amicali’ per ottenere favori a beneficio dell’Inter. Secondo il giudice quelle telefonate “costituiscono un elemento importante per qualificare una sorta di intervento di lobbing da parte dell’allora presidente dell’Inter nei confronti della classe arbitrale” e sono “significative di un rapporto di tipo amicale” e “preferenziale” con “vette non propriamente commendevoli”.

Moggi, il 25 ottobre del 2010, intervenendo alla trasmissione ‘Notti Magiche‘ parlò di “telefonate” di Facchetti relative alle “griglie” arbitrali e di una“richiesta” da parte dell’allora presidente nerazzurro “ad un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari”. La querela venne presentata da Gianfelice Facchetti, uno dei figli di Giacinto e assistito dal legale Corrado Limentani. Il processo si concluse il 15 luglio con l’assoluzione con formula piena di Moggi, che non accolse le richieste del pm Elio Ramondini che aveva chiesto una condanna a 10 mila euro di multa.

Secondo la motivazione della sentenza le frasi accusatorie pronunciate da Moggi “contenevano con certezza una buona veridicità, o comunque sono state pronunciate nella ragionevole opinione che contenessero una dose di verità, seppur anche putativa”. Secondo il magistrato è fuori da ogni dubbio il fatto che “le intercettazioni telefoniche prodotte”dalla difesa Moggi e “recuperate dal processo di Napoli” evidenziavano un“rapporto ‘preferenziale’ che il Facchetti manteneva con i designatori arbitrali dell’epoca, rapporto che è stato oggetto della richiesta di archiviazione del procuratore federale” Palazzi.

Nella motivazione il giudice specifica che “quello che è importante è che Moggi, nel citare le vicende della giustizia sportiva ed i comportamenti dell’allora Presidente Facchetti, ha riferito cose vere o comunque verosimili per il momento in cui sono state dette e per il modo in cui sono state pronunciate”.