> > Recanati: ossa sono di Cameyi Mossamet, uccisa e sotterrata

Recanati: ossa sono di Cameyi Mossamet, uccisa e sotterrata

Cameyi Mossamet

Il DNA ha confermato che le ossa ritrovate nei pressi dell'Hotel House di Porto Recanati appartengono alla 15enne bengalese Cameyi Mossamet.

Ormai è arrivata la conferma. La Procura informa che le ossa ritrovate nel marzo 2018 nei pressi dell’Hotel House di Porto Recanati sono proprio quelle della 15enne bengalese Cameyi Mossamet, scomparsa nel 2010. Unico indagato, un giovane oggi 28enne. Era stato lui ad incontrare per l’ultima volta la ragazzina. Gli inquirenti rivolgono un appello a chiunque possa fornire notizie sull’omicidio di Cameyi.

DNA: ossa sono di Cameyi Mossamet

Il dubbio purtroppo è divenuto certezza. Sono proprio della 15enne bengalese Cameyi Mossamet le ossa ritrovate nel marzo scorso nei pressi dell’Hotel House di Porto Recanati, in una sorta di pozzo. A darne conferma il medico legale Adriano Tagliabracci , incaricato dalla Procura di effettuare l’autopsia sui resti del cadavere. L’annuncio è stato dato invece dal procuratore capo Giovanni Giorgio, che riferisce: “All’esito dei primi accertamenti effettuati presso l’istituto di medicina legale dell’Università di Ancona, si può ragionevolmente affermare che i resti ossei rinvenuti nei pressi dell’Hotel House di Porto Recanati appartengono alla minore Cameyi Mossamet“.

La Procura invita quindi “chiunque possa fornire notizie a recarsi presso la sede delle questure di Ancona e Macerata e presso altri uffici di polizia giudiziaria o presso la sede della Procura di Macerata”. “Ciò al fine – si precisa – di consentire e di raccogliere elementi utili per lo svolgimento di indagini apparentemente non agevoli, atteso il lungo tempo decorso dal momento della scomparsa della minore”.

La scomparsa

Cameyi Mossamet, di origini bengalesi, è scomparsa da Ancona quando aveva 15 anni, il 29 maggio 2010. Quel giorno uscì di casa come al solito attorno alle ore 7:30 del mattino. La ragazzina però non si è recata a scuola, e dal quel momento se ne sono perse le tracce. Al momento della scomparsa, Cameyi Mossamet non aveva con sé documenti o soldi. Unico oggetto il cellulare, ma fin da quando sono iniziate le ricerche è sempre risultato staccato.

E’ stata la professoressa di Cameyi a lanciare per prima l’allarme. Inizialmente gli investigatori hanno ipotizzato un allontanamento volontario, a causa di dissapori in famiglia e in particolare con il fratello che criticava il modo di fare troppo “all’occidentale” della ragazzina. Dopo qualche giorno, però, su MySpace viene pubblicato un video che ritrae Cameyi mentre baciava un ragazzo più grande di lei. Il ragazzo, 20enne, risiedeva proprio all’ottavo piano all’Hotel House di Porto Recanati. I tabulati telefonici confermano che Cameyi si era diretta da Ancona proprio nella cittadina in provincia di Macerata. L’ultima cella agganciata è quella della stazione.

A rivelare che la mattina del 29 maggio 2010 il ragazzo ha incontrato la 15enne bengalese sono state invece le telecamere del palazzo. Nel corso di una perquisizione nell’appartamento dell’allora 20enne, le forze dell’ordine hanno rinvenuto un cappello da cowboy appartenente a Cameyi nonché un cuscino intriso di sangue. Il ragazzo, ad oggi, risulta l’unico indagato per la scomparsa, e da oggi la morte, della ragazza.

La svolta

La prima vera svolta nelle indagini è avvenuta nel marzo scorso, quando nei pressi dell’Hotel House di Porto Recanati sono stati trovati i resti di un cadavere. Alcune ossa era frantumate. Quando Cameyi Mossamet è scomparsa, la Procura di Ancona aveva prelevato alcuni campioni di saliva dai familiari della ragazzina, che sono tornati utili in fase di comparazione del DNA.

In questi anni la famiglia di Cameyi ha denunciato però la scarsa attenzione sul caso da parte degli inquirenti. Dopo il ritrovamento delle ossa, anche Elisabetta Micciarelli, dirigente scolastica della scuola media Marconi frequentata da Cameyi sostenne: “Sicuramente c’è stato troppo silenzio in questi anni, le indagini sono state riaperte momentaneamente, sono state fatte delle perlustrazioni in un laghetto accanto all’Hotel House, ma non è mai stato trovato nulla”.

“Oramai, anzi molto presto, si erano perse le speranze di ritrovare Cameyi e questi anni non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. – concludeva – L’unica cosa che ci si potesse augurare era quella di trovare il corpo”. Stando alle prima ipotesi, l’unico indagato avrebbe ucciso la 15enne per motivi ancora da accertare e poi ne avrebbe seppellito il corpo.