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Reclutamento online: marocchino condannato per terrorismo

Reclutamento

Un marocchino di 29 anni è stato accusato di terrorismo per reclutamento online in favore dell'Isis

Accusato di compiere azioni online, volte al reclutamento di giovano per l’Isis, il 29enne Mouner El Aoual, chiamato anche il “Mido”, è stato condannato a sei anni. Il giovane era stato già arrestato lo scorso aprile, per delle indagini sul terrorismo. Queste sono state avviate per permettere agli inquirenti di scoprire qualcosa in più sugli atti terroristici svoltisi quest’anno, in numerose città europee. Il marocchino era ospite di una famiglia di Barriera, non a conoscenza di nulla.

Delle indagini se ne sono occupati i carabinieri del Ros, sotto la guida del pm Enrico Arnaldi di Balme. Siccome la Procura di Torino aveva richiesto d’urgenza il giudizio per l’uomo, data la gravità della situazione, non ci sono stati problemi nello svolgimento dell’inchiesta. Dalla sua residenza, accolto da una pensionata, l’uomo agiva praticamente indisturbato per il califfato, nella sua attività di reclutamento, fatta online. Quando è stato scoperto tutto, l’uomo ha tentato di scappare in Marocco, ovviamente non riuscendosi. Ora è rinchiuso nel carcere di Sassari, dove spesso viene interrogato poiché potrebbe essere a conoscenza di dinamiche internazionale per l’organizzazione passata e futura di atti terroristici.

L’attività di reclutamento online

Il ventinovenne operava in modo cauto, anche se sotto gli occhi di tutti, dalla sua abitazione, ospitato da una signora di Barriera. La sua attività per il Califfato, veniva svolta online, sul sito Zello, tramite una chat segreta. Questa sua laboriosità è andata avanti per mesi: lo scopo era di suggestionare giovani menti, da farle passare dalla parte dell’Isis. In questo modo, più persone, in particolare ragazzi giovani e quindi forti, avrebbero aiutato l’espansione e l’affermazione del regime, anche grazie ad atti terroristici. Una volta scoperto il fatto, l’uomo di nazionalità marocchina ha tentato di fuggire nel suo paese natale, facendosi prestare dei soldi da un amico, ma è stato tutto inutile. Nonostante gli sforzi è ora tenuto nel carcere di Sassari.

I legami tra il 29enne e il terrorismo

L’uomo accusato di terrorismo sarà tenuto nel carcere per sei anni, sottoposto ad interrogatori più o meno frequenti. Seppur non siano ancora chiarissimi i suoi coinvolgimenti con gli atti avvenuti nei mesi scorsi, si crede che la sua testimonianza possa essere una grandissima risorsa per le autorità, decise a fare chiarezza sulle vicende. Investigatori dell’Fbi e le altre forze dell’ordine si sono focalizzati sull’attentato di Manchester che ha portato alla morte di ben 16 persone, durante il concerto della cantante pop Ariana Grande. Oltre a questo, come ben sappiamo, altri atti terroristici si sono svolti, seminando panico e morte per l’Europa, e non solo. Nonostante ciò, gli inquirenti non ritengono ci sia alcun coinvolgimento dell’uomo con gli attentati. Il 29 enne sembra aver accettato di collaborare, almeno in parte con i magistrati per le indagini: questo rappresenta una grande risorsa per fare chiarezza.