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Recovery Fund, via libera in Senato con 224 voti favorevoli

Recovery fund Senato

Dal Senato è arrivata l'approvazione del Recovery fund con 224 voti favorevoli, 16 contrari e 21 gli astenuti.

Potremo essere arrivati a una svolta. Con 224 voti favorevoli, 16 voti contrari e 21 gli astenuti, il Recovery fund è passato in Senato dopo essere stato approvato favorevolmente anche alla Camera con 442 voti favorevoli 19 contrari e 51 astenuti. Un’approvazione importante questa dopo che il Premier Mario Draghi ha prentato martedì 26 aprile il piano di ripresa e resilienza (PNRR) che porterà all’investimento di 248 miliardi che saranno impiegati in vari ambiti della vita del Paese quali il mezzogiorno o ancora la riforma del fisco, nonché la pubblica amministrazione.

Il Recovery plan nasce da una scommessa collettiva in Europa sulla capacità di spendere ma soprattutto spendere bene il denaro e l’Italia è in prima fila. Saremo responsabili del successo o della perdita di questa scommessa”, le parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi prima di procedere con il voto. 

Recovery fund in Senato: l’intervento di Mario Draghi

Molti sono i punti salienti affrontati dal Premier Mario Draghi prima di procedere con le votazioni a cominciare dal prezzo altissimo che potrebbe pagare l’Italia in caso di fallimento non solo per il Paese, ma anche per l’Europa: “La sconfitta su questo fronte è grave perché a pagare il prezzo saremo noi ma anche per il futuro dell’Europa perché non sarà più possibile convincere gli altri europei a fare una politica fiscale comune, a mettere i soldi insieme”. 

Recovery fund in Senato: gli investimenti sui giovani

Uno degli aspetti su cui il recovery fund presterà particolare attenzione sarà dedicato agli incentivi che verranno dati ai più giovani a cominciare da una casa e da un’occazione sicura, passando infine per il diritto allo studio: “Ai giovani dobbiamo garantire welfare, casa e occupazione sicura. Ho parlato del piano per i giovani, le case e gli incentivi fiscali per i mutui. Il piano garantisce in maniera equa e adeguata il diritto allo studio, quasi un miliardo per gli alloggi studenteschi, mezzo miliardo per borse di studio. C’è l’introduzione di una previsione per condizionare i progetti finanziati non solo da Pnrr”. 

Recovery fund in Senato: le altre misure

Le altre misure oltre alla già citata riforma sul fisco riguarderà l‘investimento significativo sul mezzogiorno al quale verrà corrisposto il “40% a fronte del 34 per cento della popolazione”, passando per il Superbonus, l’ecobonus e banda larga entro il 2026. Proprio a questo proposito ha messo in evidenza come siano stati stanziati “6,31 miliardi per le reti ultraveloci, la banda larga e il 5G. L’obiettivo del governo è portare entro il 2026 reti a banda ultralarga ovunque senza distinzioni territoriali ed economiche”.