> > Recovery Plan, Consiglio dei Ministri slitta: tensioni nella maggioranza

Recovery Plan, Consiglio dei Ministri slitta: tensioni nella maggioranza

Consiglio Ministri Recovery Plan

Slittato di qualche ora il Consiglio dei Ministri per discutere sul Recovery Plan: all'interno della maggioranza ci sarebbero ancora nodi da sciogliere.

Avrebbe dovuto iniziare alle 10 Consiglio dei Ministri per discutere sul Recovery Plan, il piano di ripresa e resilienza da 221,5 miliardi di cui 191,5 riferibili al Recovery Fund e 30 per finanziare le opere extra Recovery. Ma a causa di alcuni malumori all’interno della maggioranza la riunione è slittata a ora da destinarsi. “Non si sa quando si fa, avrebbe detto un ministro ai cronisti. Tra i nodi da sciogliere vi sarebbero il superbonus, che M5S e FI hanno chiesto di estendere al 2023, ma anche altri punti le liberalizzazioni e quota 100. Una volta approvato, il Recovery dovrà passare al vaglio del Parlamento.

Consiglio dei Ministri sul Recovery Plan

La bozza di 318 pagine indica gli obiettivi le missioni, le priorità trasversali e le riforme che si intendono portare avanti con i fondi europei. Il PNRR, ha scritto il capo del governo nell’introduzione, è parte di una più ampia e ambiziosa strategia per l’ammodernamento del paese volto a consegnare alle generazioni future uno stato più moderno all’interno di un’Europa più forte e solidale. Nella premessa si specifica anche che l’impatto sul PIL sarà nel 2026 di almeno il 3,6% in più rispetto all’andamento tendenziale.

La supervisione politica del piano è affidata ad un comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio a cui partecipano i ministri competenti. Per quanto riguarda i numeri, il nuovo Recovery Plan ha visto confermata la struttura in sei missioni e 16 componenti. Per digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura sono previsti 42,55 miliardi (38,25 per nuovi progetti), per rivoluzione verde e transizione ecologica 57, per infrastrutture per mobilità sostenibile 25,33, per istruzione e ricerca 31,88, per inclusione e coesione 19,12 e per la salute 15,63. Cifre che portano al totale di 191,5 miliardi.