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Reddito di cittadinanza ai lavoratori stagionali: l'ipotesi del governo

Reddito di cittadinanza

L'esecutivo sta ipotizzando di lasciare buona parte del reddito di cittadinanza ai lavoratori stagionali per incentivarli all'impiego.

Per rendere più compatibili reddito di cittadinanza e lavoratori stagionale, il governo sta studiando un piano per far sì che chi accetta un lavoro nei mesi estivi non perda la maggior parte del sussidio come previsto attualmente. Si tratta di un’idea per occupare i 300 mila posti di lavoro mancanti nel settore, soprattutto quello turistico, che molti percettori del reddito non vogliono accettare per non vedersi decurtata quasi tutta l’erogazione.

Reddito di cittadinanza e lavoratori stagionali

La norma prevede infatti che, se un percettore del RdC inizia a lavorare, per ogni 100 euro guadagnati tramite il lavoro gliene vengono decurtati 80 dal sussidio. Il guadagno netto sarebbe così solo di 20 euro, una cifra che potrebbe spingere/sta spingendo molti cittadini a non cercare e non accettare un lavoro, col risultato di avere centinaia di migliaia di posti scoperti alla vigilia dell’estate.

L’esecutivo sta quindi lavorando ad un piano per rendere più compatibili l’occupazione estiva con il reddito di cittadinanza consentendo a chi accetta un contratto di lavoro per i mesi dell’estate di non perdere l’assegno e conservarne una buona parte.

Garavaglia: “Lasciare metà del sussidio”

Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha per esempio proposto di lasciare metà del sussidio ai lavoratori stagionali. “Registriamo il 9% di disoccupazione, eppure le aziende non riescono a trovare 1,3 milioni di operatori. Non importa il giudizio di valore sul reddito di cittadinanza, il pragmatismo ci impone di fare scelte necessarie per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro“, ha evidenziato.