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Reddito di cittadinanza: nel 2019 solo 300 euro al mese?

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Per far partire nel 2019 il reddito di cittadinanza il M5S deve scendere a compromessi. Spunta quindi l'ipotesi di un sussidio più basso.

Luigi Di Maio assicura che il reddito di cittadinanza partirà nel 2019. In manovra però il MoVimento 5 Stelle ha a disposizione appena 5 miliardi da dedicare alla misura di assistenza. Ecco quindi che spunta l’ipotesi di un sussidio non più di 780 euro mensili a persona ma di appena 300 euro. Si riduce anche la platea dei possibili fruitori.

Reddito di cittadinanza più basso

Nella prossima manovra il governo giallo-verde dovrebbe presentare in totale misure per 10 miliardi di euro. “La quota parte della Lega è di 5 miliardi, altri cinque sono per le misure del MoVimento 5 Stelle” che li spenderà soprattutto per il reddito di cittadinanza, ha annunciato il Sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci. Il MoVimento 5 Stelle ha sempre parlato di un sussidio di 780 euro mensili a persona, per permettere al cittadino di “sottrarsi al ricatto e all’umiliazione della povertà”.

Ora che sta al governo, il M5S deve fare i conti però con le casse dello Stato. Per i pentastellati, il reddito di cittadinanza costerebbe 15,5 miliardi (anche se per l’Inps il costo calcolato è più del doppio). Troppo quindi per partire nel 2019 con un sussidio pieno. Ecco quindi che spunta l’ipotesi, come anticipato da Roberto Petrini su La Repubblica, di un assegno mensile di appena 300 euro al mese.

In sostanza, nel suo avvio il reddito di cittadinanza potrebbe essere quindi semplicemente un potenziamento del reddito di inclusione introdotto dal governo Gentiloni, che ha diversi paletti per l’assegnazione. Con 300 euro mensili, il M5S riuscirebbe a coprire infatti circa una platea di quattro milioni di persone, quindi teoricamente unicamente coloro che vivono in condizioni di povertà assoluta e non in povertà relativa.