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Referendum Grecia, vince il No. E ora?

Referendum Grecia

Il referendum in Grecia si è in sostanza concluso con la vittoria del No. La domanda a questo punto è: ora, che succederà alla Grecia, all'euro, all'Europa? I greci hanno detto no alle proposte dei creditori di Atene: privatizzazioni, tagli alle pensioni, riforma del mercato del lavoro in cambio ...

Il referendum in Grecia si è in sostanza concluso con la vittoria del No. La domanda a questo punto è: ora, che succederà alla Grecia, all’euro, all’Europa? I greci hanno detto no alle proposte dei creditori di Atene: privatizzazioni, tagli alle pensioni, riforma del mercato del lavoro in cambio di ulteriori finanziamenti (15,5 miliardi di euro) per il salvataggio del Paese.
“Da domani l’Europa inizia a guarire le sue ferite, le nostre ferite. Per cinque mesi i creditori hanno rifiutato ogni trattativa” ha detto il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis. Gli ha fatto eco il primo ministro Alexis Tsipras: “Da domani apriamo la strada per tutti i popoli d’Europa. Oggi la democrazia batte la paura”.
Al di là delle dichiarazioni, però, il nodo resta. Ed è drammatico. La Banca Centrale Europea presterà ancora soldi alle banche greche, nonostante Atene non abbia rispettato le scadenze? Oppure la BCE chiuderà il flusso, lasciando a secco i bancomat nel giro di qualche giorno? Già nelle prossime ore dovrebbe tenersi una riunione tra Varoufakis e la Banca di Grecia: obiettivo, presentare una richiesta di aumento di liquidità di emergenza attraverso il programma Ela alla BCE.
Il blocco composito per il No, che andava dalla sinistra radicale al governo di Syriza ai neofascisti di Alba Dorata, ora festeggia, mentre i conservatori di Nuova Democrazia e i socialisti del Pasok, fautori del Sì, stanno alla finestra. Perché stasera si festeggia, ma domani?