> > Referendum sulla giustizia, tutti i quesiti su cui saremo chiamati a votare

Referendum sulla giustizia, tutti i quesiti su cui saremo chiamati a votare

giustizia

Referendum sulla giustizia: tra i quesiti da votare anche la legge Severino e le carriere dei magistrati.

Referendum sulla giustizia, uno dei temi più discussi di questi ultimi tempi in campo politico. Sono in tutto cinque i quesiti su cui si è chiamati a votare. Proposte che potrebbero modificare in maniera importante l’organo della giustizia italiana, così come lo conosciamo. La Corte costituzionale non ha abolito nessuna delle leggi su cui è stata dichiarata l’ammissibilità dei referendum. L’eventuale abrogazione sarà tuttavia decisa dal voto dei cittadini. Quali sono i quesiti su cui gli italiani sono chiamati a esprimersi?

Referendum sulla giustizia: la legge Severino e l’arresto per gli indagati

La legge Severino venne approvata nel 2012 durante il governo Monti. Di essa si vuole abrogare una norma relativa all’impossibilità, da parte dei parlamentari, di mantenere il loro ruolo dopo essere stati condannati in via definitiva. Si chiede, inoltre il decadimento parziale della possibilità di arrestare un indagato nel caso in cui vi sia il pericolo di reiterazione del reato.

Funzioni dei magistrati e candidature al CSM

I magistrati in Italia fanno parte al momento di un unico ordine giudiziario. L’unica divisione riguarda quella tra giudici e pm. Col passare del tempo, il passaggio da un ruolo all’altro è divenuto sempre più complicato. La ministra Marta Cartabia ha di recente proposto una riforma che impedisca ulteriormente la possibilità di cambiare funzione, riducendola a due nell’arco della vita lavorativa. Tuttavia, con le norme che si vorrebbero abrogare, tale scelta si limiterebbe a una, che dovrà essere precisata a inizio carriera.

Riguardo invece al discorso relativo alle candidature al Consiglio superiore della Magistratura, al momento per presentarne una è necessario raccogliere perlomeno 25 firme a sostegno del magistrato interessato. I promotori del referendum vorrebbero eliminare tale limite. Si andrebbe così a permettere la candidatura di un aspirante senza il bisogno di essere appoggiati da qualcuno.

Il voto degli avvocati nei consigli giudiziari

Come informa il Corriere della sera, lo scopo dei promotori del referendum è inoltre, quello di concedere il voto agli avvocati che siedono nei Consigli giudiziari, anche riguardo alla valutazione di professionalità dei magistrati. Anche la fiforma Cartabia prevede questa possibilità, ma solo nel caso in cui il Consiglio dell’Ordine abbia segnalato alcuni comportamenti poco consoni da parte del magistrato che bisogna valutare.