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Reggia di Caserta: donna si suicida lanciandosi dal terzo piano

Reggia di Caserta

Mirta era una bellissima donna che lavorava come architetto: ha deciso di togliersi la vita gettandosi dal terzo piano della Reggia di Caserta

Mirta R.P., una bella donna di 44, napoletana e dipendente della Sma Campania, ha lasciato ieri mattina un ultimo sms, trovato poi dagli investigatori nella memoria del suo cellulare, al momento sotto sequestro. La donna si è lasciata cadere dal davanzale di una finestra al terzo piano della Reggia di Caserta. Il fatto è accaduto ieri mattina, intorno alle 10.30. Nel cortile che precede il parco, vicino alla zona dove è stato allestito il palco della rassegna musicale «Estate da re», Mirta è caduta da un’altezza di circa sedici metri. Il palazzo reale dei Borbone è diventato un vero teatro di morte.

Il movente del gesto deve essere presumibilmente ricercato in un malessere dettato dalle pene d’amore della donna. Ma sul caso gli inquirenti non si sbilanciano ancora. Di certo, il suo è stato un suicidio dichiarato. La donna ha scelto una fine scenografica. Mirta amava il flamenco e frequentava il museo Madre. La donna viveva a Chiaia e si era laureata in architettura nel 2003 all’Università Federico II. Era anche iscritta all’albo. A differenza delle poche notizie sulla sua vita privata, la sua carriera era invece splendente, costellata di tanti successi professionali.

Reggia di Caserta: il palazzo reale dei Borbone come teatro di morte

Sul luogo del suicidio è andato anche Mauro Felicori, il manager del sito reale. Sconvolto, l’uomo è giunto quando ormai un lenzuolo bianco copriva il cadavere della donna al centro del cortile. Mirta era entrata nei locali della Reggia con un pass per la biblioteca. Forse doveva studiare delle planimetrie. Ha quindi preso l’ascensore per salire al terzo piano, guardando il corridoio e poi il cellulare che aveva in mano. Questa, almeno, è la ricostruzione fatta da alcuni dipendenti della Soprintendenza, che si trovavano nella sale della reggia borbonica.

Ma Mirta non è mai arrivata in biblioteca, perché si è fermata alla terza fila di finestre dell’ultimo cortile della reggia. Poi, in silenzio si è buttata. «Siamo tutti sotto choc – ha riferito Enzo Zuccaro dell’ufficio stampa della Direzione della Reggia –. Lo è soprattutto il nostro collega che l’ha vista cadere: per lui siamo stati costretti a chiamare il 118». Sembra che nessun turista l’abbia invece notata. Mirta, a detta di tutti, era una donna bella, anzi bellissima. Ma era anche una eccellente professionista. Era stata lei, infatti, nel 2004, a curare il progetto per Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta della nascita del polo turistico attrezzato all’interno del parco archeologico e monumentale di Baia.