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Reggio Emilia, operaio aggredito e ucciso in un’azienda: arrestati due fratelli

operaio morto

Un operaio è stato aggredito e ucciso in un’azienda di Reggio Emilia: per l’omicidio, sono stati posti in stato di fermo due fratelli di origine indiana.

Un operaio è stato aggredito e ucciso all’interno di un’azienda situata nel Reggiano: per l’omicidio, sono stati posti in stato di fermo due fratelli di origine indiana.

Reggio Emilia, operaio aggredito e ucciso in un’azienda: arrestati due fratelli

Nel pomeriggio di lunedì 7 febbraio, un operaio è stato brutalmente aggredito e ucciso mentre si trovava all’interno di un’azienda metalmeccanica situata a Codisotto di Luzzara, comune in provincia di Reggio Emilia. In seguito al decesso dell’uomo, sul posto si sono recati i carabinieri della compagnia di Guastalla che hanno effettuato i rilievi del caso e avviato le indagini.

Sulla base delle informazioni sinora diffuse, pare che le forze dell’ordine abbiano arrestato due fratelli, anch’essi dipendenti della ditta, con l’accusa di aggressione e omicidio.

In considerazione delle dichiarazioni rilasciate da alcuni testimoni presenti al momento dell’atroce delitto, è emerso che la vittima è stata aggredita dai due fratelli posti in stato di fermo. Sia l’operaio ucciso che i due soggetti arrestati, oltre a lavorare per la medesima ditta, sono di origini indiane.

Operaio aggredito e ucciso: l’arrivo dei soccorsi e le indagini dei carabinieri

L’accaduto, che si è verificato nel primo pomeriggio di lunedì 7 febbraio, è stato prontamente comunicato alle forze dell’ordine e al 118 che ha inviato due ambulanze presso l’azienda metalmeccanica. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi, tuttavia, i paramedici non sono riusciti a salvare la vita all’operaio aggredito e ne hanno, infine, dichiarato il decesso. Le ferite riportate dall’uomo, infatti, sono subito apparse estremamente gravi.

In merito alla dinamica dell’accaduto, stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Guastalla e del nucleo investigativo. I presunti responsabili, invece, sono stati neutralizzati dai carabinieri, coordinati dalla Procura di Reggio Emilia.