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Regionali Molise: candidato di Centrodestra in testa

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Scrutini quasi conclusi in Molise, dove si sono tenute le elezioni regionali per la successione di Paolo Frattura. Avanti il Centrodestra.

Scrutini quasi terminati per le elezioni regionali in Molise. Avanti il Centrodestra con il 42%, mentre il Movimento 5 stelle si arresta al 37%. Per il Centrosinistra solo il 16,6%.

Regionali in Molise

I seggi delle elezioni regionali in Molise si sono chiusi alle 23 del 22 aprile 2018. L’affluenza alle urne è stata abbastanza bassa, del 52,16%. I candidati a succedere il presidente uscente del Pd Paolo Frattura sono Andrea Greco (M5S), Donato Toma (Centrodestra), Carlo Veneziale (Centrosinistra), Agostino Di Giacomo (Casapound). Gli scrutini si avviano alla conclusione e, dai primi dati, è emerso che il Centrodestra è avanti con il 45%, seguito dai pentastellati (37%). Staccato il candidato di Centrosinistra (16,6%) e quello di Casapound (0,41%). Buon risultato per la lista Orgoglio Molise, che ha ottenuto l’8,4%.

Il Movimento 5 stelle si aggiudica comunque il titolo di primo partito con il 30,52%, seguito da Forza Italia (9,68%), dalla Lega (8,17%), Fratelli d’Italia (4,53%), popolari per l’Italia (7,65%), Udc (5,54%). Nel Centrosinistra domina il Partito democratico, che si attesta all’8,7%, mentre Liberi e uguali ha ricevuto il 3,29%.

“E’ un risultato storico a livello regionale. Forse il Movimento Cinque Stelle non aveva mai fatto così bene in un’elezione regionale” ha affermato entusiasta il candidato dei grillini Andrea Greco in un’intervista ad “Agorà”. Annunciata una conferma stampa del candidato per il 24 aprile 2018.

Agli elettori molisani spetta ancora il compito di eleggere un consiglio composto da venti consiglieri più il candidato presidente che risulterà vincitore dalle elezioni regionali.

Rilevanza nazionale

Il risultato delle elezioni regionali in Molise potrebbe assumere un valore nazionale, diventando un test per i leader dei partiti che attendono istruzioni per la formazione del nuovo governo. Come riportato da “La Repubblica”, infatti, il fatto è evidente se si considera l’impegno e l’interesse dimostrati dai leader, da Di Maio a Salvini, da Berlusconi a Martina.