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Regno Unito, il governo frena sul Green Pass: decisivo il dissenso di diversi membri del Parlamento

Regno Unito e Covid, Green Pass e mascherine

Il Regno Unito avrebbe dovuto introdurre il Green Pass a fine settembre. Sarebbe stato necessario per eventi sportivi, discoteche o cinema.

Il Regno Unito ha detto no al Green Pass. Lo ha fatto sapere ufficialmente il governo stesso in alcune sue ultime dichiarazioni. Il certificato era stato a lungo oggetto di grande dibattito nei mesi passati.

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Regno Unito: il no al Green Pass

La Gran Bretagna avrebbe dovuto introdurre il Green Pass negli ultimi giorni di settembre. Per i cittadini sarebbe stato necessario munirsi del certificato nel caso in cui avessero voluto prendere parte a eventi sportivi o frequentare discoteche e cinema, ad esempio.

Il governo britannico ha dato anche una motivazione per il suo cambiamento di rotta. La nuova linea d’azione sarebbe basata sulle opinioni degli scienziati. Quest’ultimi riterrebbero che, già da soli, i vaccini siano un’efficace “prima linea di difesanei confronto del Covid. Aiuterebbero, inoltre, a limitare un innalzamento della curva epidemiologica durante l’inverno.

Regno Unito e Green Pass, il dissenso di molti parlamentari

Un’altra ragione particolarmente rilevante per il mancato sì al Green Pass è politica. Sarebbe stato, infatti, molto difficile farlo accettare dal Parlamento. Innanzitutto, molti membri del partito conservatore, capitanato dal Primo ministro inglese Boris Johnson, sono sempre stati contro il certificato. Secondo loro, sarebbe “coercitivo e discriminatorio”.

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Al coro di dissenso si è aggiunto anche Keir Starmer, il numero uno del partito laburista. Quest’ultimo ha, in un’occasione, perfino definito il Green Pass “contrario allo spirito britannico”. Pure i liberaldemocratici hanno detto di essere contrari alla misura.

Regno Unito e Covid, niente Green Pass e nemmeno restrizioni

Il Regno Unito sembra essere diretto verso il termine delle restrizioni anti-Covid. Johnson sarebbe deciso a non utilizzare più limitazioni nei confronti di cittadini o attività. Secondo le sue intenzioni, il “liberi tutti” cominciato il 19 luglio sarà, quindi, definitivo.

Nei prossimi giorni, inoltre, il primo ministro inglese farà delle dichiarazioni a riguardo. Infatti, come riporta il Corriere della Sera, il leader britannico dovrebbe decretare “la fine della legislazione d’emergenza”. Ciò comporterebbe il fatto che il governo non avrebbe più l’autorità di sottoporre a nuove restrizioni i vari ambiti della vita dei cittadini.

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