> > Regole per l'adozione da parte di una coppia gay

Regole per l'adozione da parte di una coppia gay

homosexuality

Qualcosa è stato fatto in Italia nel campo della regolamentazione dell'unione delle coppie gay e del riconoscimento dei loro diritti, ivi compreso quello di adottare un minore. Molto però resta ancora da fare. Una panoramica nazionale ed internazionale.

Le regole per l’adozione da parte di una coppia gay sono disciplinate da leggi che variano da Stato a Stato. Molti sono i progressi che sono stati fatti negli ultimi anni in tutto il mondo in materia di adozione di minori da parte di coppie omosessuali. Alcuni Paesi sono regolamentati da leggi favorevoli, che prevedono una procedura snella e veloce, mentre, in altri, vigono leggi che rendono impossibile o comunque arduo il percorso di adozione da parte di coppie dello stesso sesso. Soprattutto in Europa, pur essendo riconosciuta l’unione civile tra gay, non è prevista alcuna forma di adozione da parte di queste coppie.

Adozione da parte di coppie gay

Tra i Paesi in cui è consentita l’adozione gay di minori si annoverano, per esempio: Francia, Spagna, Olanda e Germania. Regno Unito, Svezia, Islanda, Norvegia, Danimarca, Paesi Bassi, Lussemburgo e Austria in Europa. E ancora: Israele, Stati Uniti d’America, Argentina, Brasile, Canada, Sud Africa e molti altri ancora nei Paesi al di fuori del continente europeo. Ci sono poi dei Paesi, come la Svizzera, in cui sebbene non sia legale l’adozione di minori da parte di coppie gay, all’interno della coppia è consentito ad uno dei due partner adottare il figlio naturale o adottivo del compagno (la cosiddetta stepchild adoption).

Situazione italiana

In teoria la legge italiana non prevede questa forma di adozione, mentre la giurisprudenza sì, lasciando così ai giudici il potere decisionale. Secondo la Corte di Cassazione l’adozione di un bambino da parte di una coppia gay è possibile, purché sussistano determinati requisiti; uno tra questi: un rapporto stabile e saldo tra i partner omosessuali.

La Legge Cirinnà

In Italia le unioni civili tra omosessuali sono state da sempre oggetto di discussioni, polemiche e scontri che ne hanno fatto un argomento costantemente caldo e attuale. Il tema dell’adozione di un bambino da parte di queste coppie, ancora di più. La disciplina di qualsiasi tipo di adozioni, nazionali ed internazionali, è sempre piuttosto complessa, soprattutto in materia di adozioni di parte di coppie l’iter è lungo e tortuoso. Nel maggio 2016 è stata approvata la legge Cirinnà che istituisce l’unione civile tra coppie dello stesso sesso. In questa legge manca però la stepchild adoption, ovvero la possibilità per uno dei due partner omosessuali di riconoscere il figlio naturale o adottivo dell’altro.

Sentenze in Italia

Il primo caso di riconoscimento di un’adozione di minore da parte di una coppia gay in Italia è recentissimo. Risale infatti solo al marzo 2017 quando, il Tribunale dei minori di Firenze, ha riconosciuto l’adozione di due fratellini da parte di una coppia omosessuale italiana residente da anni in Gran Bretagna, già pronunciata dalla Corte britannica. Qualcosa è stato fatto nel campo della regolamentazione dell’unione delle coppie gay e del riconoscimento dei loro diritti, ivi compreso quello di adottare un minore. Molto però resta ancora da fare, soprattutto per la tutela dell’interesse del minore, dei suoi diritti e delle sue esigenze.