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Rei, in arrivo il reddito da 485 euro al mese per i migranti

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Il Rei, ovvero il reddito di inclusione, nuovo sussidio universale per le famiglie più povere, sarà rivolto anche agli stranieri.

Il Rei, ovvero il reddito di inclusione, nuovo sussidio universale per le famiglie più povere, sarà rivolto anche agli stranieri. Ma solo per coloro che vivono in Italia da almeno cinque anni.

Il Rei è rivolto anche agli stranieri

Tutti gli stranieri che vivono in Italia almeno da cinque anni potranno usufruire del Rei, il reddito di inclusione, che è il nuovo sussidio universale per le famiglie più povere. Quindi questo sussidio è rivolto anche ai migranti, ma come unica condizione c’è quella che siano in Italia da almeno cinque anni.

Il paletto che era stato messo dal ministro aveva messo in allarme la platea di persone, che piano piano sta diventando sempre più folta, che chiedono di estendere al massimo il walfare nazionale, già colpito e distrutto dalla crisi e dalla disoccupazione.

L’idea di fondo è quella di includere al cento per cento nello stato sociale chi non ha contribuito a crearlo. In quello che può essere ribattezzato in una sorta di “Ius soldi”. Il Rei, ovvero reddito familiare da associare a progetti di inclusione, può arrivare fino a 485 euro per le famiglie numerose ed andrà ad una platea di cittadini stranieri decisamente ampia.

I requisiti

Oltre ai cittadini dell’Unione Europea, potranno usufruire di questo sussidio anche quelli extra Ue che siano in possesso di un permesso di soggiorno di lunga durata e che siano residenti in Italia da almeno due anni al momento della presentazione della domanda. Non ci sono però altre misure sociali, nemmeno quella di lavorare in Italia.

Durante l’iter parlamentare, il centrodestra aveva presentato alcuni emendamenti per fare in modo di estendere il requisito di residenza a dieci anni. Ma tutte queste richieste sono state respinte.

Lucio Malan, senatore di Forza Italia, ha spiegato che con lo Ius Soli la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi: “Facile si verifichino casi in cui la famiglia faccia prendere la cittadinanza a un figlio e vadano a cercare lavoro fuori dall’Italia. Salvo poi tornare se hanno bisogno di cure mediche o di un sistema scolastico gratuito“, ha dichiarato Malan.

In caso di approvazione dello Ius Soli, infatti, ci sarebbero subito circa 800 mila nuovi cittadini italiani e poi altri 60 mila all’anno. E secondo quanto dichiarato sempre da Malan, gli stranieri sono maggiormente interessati ad avere il welfare tricolore piuttosto che il passaporto italiano. E se accettano il secondo è solo per poter accedere al primo.