> > Remuzzi: "Trombosi dopo il vaccino da indagare ma rarissime e curabili"

Remuzzi: "Trombosi dopo il vaccino da indagare ma rarissime e curabili"

Remuzzi trombosi dopo vaccino

Giuseppe Remuzzi ha spiegato che le trombosi dopo il vaccino sono fenomeni da indagare e conoscere ma restano eventi molto rari.

Il direttore dell’Istituto Mario Negri Giuseppe Remuzzi ha affermato che le limitazioni imposte ad AstraZeneca e a Johnson & Johnson non rappresentano un fallimento e dovrebbero al contrario aumentare la fiducia nei vaccini da parte della gente.

Remuzzi sulle trombosi dopo il vaccino

Intervistato dal Corriere della Sera, ha affermato che il fatto che appena si nota un problema, per quanto raro, ci si ferma e si cerca di capirne le cause, dovrebbe infatti far avere una maggiore fiducia nel sistema di controllo: “Quella che chiamano confusione, in realtà sono nuove informazioni“. Gli eventi avversi trombotici registratisi dopo le somministrazioni dei due vaccini in questione sono inoltre molto rare (222 casi su 34 milioni di dosi per AstraZeneca, 6 casi su 7 milioni per J&J). È molto probabile che siano legate al vaccino, ha continuato, motivo per cui è necessario capirli e chiarirli: “Saranno anche pochi decessi, ma vanno conosciuti e investigati per evitare che si ripetano“.

Si tratta comunque di eventi curabili, molto simili alle trombosi legate alla riduzione delle piastrine indotte dall’uso di eparina: un fenomeno ben conosciuto e abbastanza frequente. Se capita un caso del genere ad un medico di famiglia non è però così scontato che arrivi alla giusta diagnosi, dunque è importante sapere cosa può accadere e ragionarci.

Quanto al fatto che per il momento i problemi si sono verificati solo con i vaccini a vettore virale e non con quelli a mRNA, ha spiegato che le trombosi avvengono a causa di una reazione immune dovuta alla formazione di anticorpi che agiscono contro le piastrine in un modo del tutto particolare. Su più di cento milioni di americani vaccinati con Pfizer e Moderna non si sono verificati casi simili ma sono comunque state riscontrate riduzioni del numero delle piastrine anche in chi è stato trattato con vaccini a mRNA.