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Referendum, Renzi: niente governo tecnico anche se vince il no

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Renzi a favore del sì al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Ma, comunque vada, niente governo tecnico e niente “governicchio”. La data del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre si avvicina e, per tutti gli esponenti politici, è il momento di giocare il tutto per tu...

Renzi a favore del sì al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Ma, comunque vada, niente governo tecnico e niente “governicchio”.

La data del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre si avvicina e, per tutti gli esponenti politici, è il momento di giocare il tutto per tutto. Non si tira indietro il presidente del Consiglio Matteo Renzi, uomo simbolo (per forza di cose) dello schieramento favorevole al sì.

Il premier, parlando a Rtl 102.5, ha voluto sottolineare che, in caso di sconfitta, non dovrà esserci spazio per accordi sotto banco fra i partiti. “O si cambia”, ha detto infatti Renzi, “o se vogliono galleggiare ne trovano altri, si resta con i soliti”.

“Se qualcuno vuole fare strani pasticci il giorno dopo”, ha poi aggiunto, “li fa senza di me. Se i cittadini dicono di no e vogliono un sistema che è quello decrepito che non funziona, io non posso essere quello che si mette d’accordo con gli altri partiti per un governo di scopo o un governicchio: il governo tecnico l’abbiamo avuto più volte e sono salite le tasse”.

Via ad un rinnovo totale di governo e parlamento, quindi, in caso di vittoria del no. “Io non sono disposto a stare ai giochini della vecchia politica. Io non ce la faccio a restare abbarbicato a una poltrona con il gusto di mantenere la poltrona. Io sto qui se posso cambiare le cose”.

Per quale che possa essere l’esito del referendum, “mi sembra evidente che si fa comunque la legge elettorale nuova, in ogni caso”, ha osservato il presidente del Consiglio, “non ci vedo niente di male nell’Italicum perché il ballottaggio mi sembra la cosa più giusta. In Parlamento uno vuole una cosa, uno l’altra, uno le preferenze, uno i collegi che sono una cosa meravigliosa. Ma sia che vinca il Sì, sia che vinca il No la legge va cambiata. Ormai è chiaro. E questo elimina anche il problema del combinato disposto con il referendum”.