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Renzi: basta tasse, dal 2016 si cambia

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Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è scatenato, una parola dopo l'altra, una promessa dopo l'altra. Nell'intervista andata in onda sul tg2, parla, a un certo punto, perfino di patto con gli italiani, non si sa se per lapsus (molto improbabile) o per togliere il copyright a Berlusconi su qu...

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è scatenato, una parola dopo l’altra, una promessa dopo l’altra.

Nell’intervista andata in onda sul tg2, parla, a un certo punto, perfino di patto con gli italiani, non si sa se per lapsus (molto improbabile) o per togliere il copyright a Berlusconi su questa espressione.

“E’ un patto con gli italiani. Abbiamo sempre detto che finalmente dopo tanti anni di immobilismo si può. Abbiamo iniziato con gli 80 euro, l’Irap. Se le riforme andranno avanti e credo che lo faranno, nel 2016 via tutte le tasse sulla prima casa, nel 2017 via una buona parte dell’Ires, nel 2018 scaglioni Irpef”.

Niente meno.

“2014. Primo atto del governo: 80 euro al mese a dieci milioni di italiani. 2015. Eliminazione della componente Costo del lavoro da Irap. 2016. Via IMU e Tasi sulla prima casa. 2017. Giù Ires. 2018. Irpef e pensioni minime. Questo è il nostro percorso: 50 miliardi di euro di riduzione tasse in cinque anni”.

Sulla reperibilità delle risorse (perché 50 miliardi di euro non sono uno scherzo), fermi restando il rispetto dei parametri europei, 3% compreso, l’abbassamento del debito e… tutto il resto, Renzi è sicuro di potercela fare: “E’ un piano che stiamo studiando da almeno sei mesi”, ha rassicurato il premier.

Nel momento più difficile del percorso di questo esecutivo, Renzi ha deciso di lanciare il guanto di sfida, dichiarando in modo esplicito che, se gli verrà dato altro tempo, si potranno fare cose epocali.

“Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme, come credo, nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale. Per 5 anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo paese. Una rivoluzione copernicana, senza aumentare il debito”.

Promesse e nulla più? Chissà. Di certo, per saperlo, bisognerà continuare vedere alla guida del governo Matteo Renzi.