> > Renzi: “Ho scritto a Mancini. Quando perdi sei solo come un cane, lo so per...

Renzi: “Ho scritto a Mancini. Quando perdi sei solo come un cane, lo so per esperienza”

Matteo Renzi

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha rivelato di aver scritto al CT degli azzurri, Roberto Mancini, dopo la mancata qualificazione ai Mondiali 2022.

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha rivelato di aver scritto al CT degli azzurri, Roberto Mancini, in seguito alla mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali 2022.

Renzi: “Ho scritto a Mancini. Quando perdi sei solo come un cane, lo so per esperienza”

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha commentato la mancata qualificazione della Nazionale italiana ai Mondiali di calcio 2022. A questo proposito, l’ex premier ha scritto: “Io ho scritto al CT della Nazionale, Roberto Mancini, cosa che non avevo fatto dopo la vittoria agli europei. So per esperienza personale che quando vinci sei circondato dall’affetto di tutti gli amici, veri o presunti. Quando perdi sei solo come un cane“.

Renzi, poi, ha precisato: “Ciò che mi interessa è che nessuno perda la fiducia nella magia del calcio. Io credo che poche attività come lo sport regalino emozioni collettive. Dobbiamo risvegliare la magia e la bellezza del pallone. Cominciando dalle storie belle. Come quella di Christian Eriksen, capitano della nazionale danese, che ha rischiato di morire in campo agli europei e, al suo rientro, ha subito realizzato un gol, dando un messaggio di speranza e resilienza fantastico“.

“Dalle sconfitte si riparte e si vede il carattere”

Infine, il leader di Italia Viva ha concluso il suo messaggio tentando di trasformare la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di calcio 2022 in una lezione di vita da insegnare ai più piccoli.

Matteo Renzi, infatti, ha sottolineato: “Ai bambini forse possiamo insegnare che il calcio è anche questo, non solo una vittoria o una sconfitta. E, comunque, le sconfitte fanno parte della vita: educhiamoci a viverle come costruzione del carattere. Ho chiamato Mancini dopo Palermo, non dopo Wembley. Perché è dalle sconfitte che si riparte e si vede il carattere. Il vero eroe non è chi non cade mai, ma chi sa rialzarsi in fretta dopo essere caduto”.