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Renzi: "Pensano di essersi liberati di me, ma sbagliano"

Renzi alla festa dell'Unità di Firenze

Per vincere, il Pd deve essere unito e il suo segretario deve sapere di poter contare su tutto il partito. Martina da Ravenna: "Farò la mia parte".

Parla da segretario del Partito democratico, anche se ormai non ricopre più questo ruolo da tempo. Matteo Renzi, alla festa dell’Unità di Firenze, ha chiarito di non aver ancora chiuso con il mondo politico e che sbaglia chi crede di essersi liberato di lui con facilità. “Non vivo nell’ansia di tornare da qualche parte”, ha chiarito, “ma vivo nell’ansia di non lasciare la politica a chi crede che sia un prolungamento di Facebook”. Ha risposto anche a chi lo accusa di protagonismo e di aver personalizzato il partito. Anche se fosse, afferma, così facendo è riuscito a portare il Pd al 40,8%, un risultato a cui “dal 1959 non è mai arrivato nessuno“.

“Basta litigi”

Renzi è convinto che la divisione interna del Partito democratico abbia aperto la strada alla vittoria della Lega e del Movimento. “Basta litigi, dobbiamo volerci bene“, è l’invito dell’ex premier. Gli elettori “hanno fatto la guerra al Matteo sbagliato“, con un chiaro riferimento al ministro dell’Interno. Per un Pd unito, è necessario che la prossima Leopolda sia “un momento di grande libertà” e il nuovo segretario “deve sapere di avere tutto il partito con sé”. Maurizio Martina, da Ravenna, non nega l’eventualità della propria candidatura: “Per quello che posso, sono pronto a fare la mia parte come ho sempre fatto fin qui”.

Le critiche al governo

Duro l’attacco a Salvini, che “apre un avviso di garanzia come se fosse una busta di Maria De Filippi e prende in giro gli italiani dicendo di essere una vittima”. La discussione sui vaccini è “fuori dalla grazia di Dio” e ha dimostrato “la totale incapacità del M5S di passare dalle parole della campagna elettorale ai fatti”. Critiche anche sulla gestione della questione Ilva: i pentastellati hanno “fatto tutto quello che volevamo fare noi” e per questo perderanno parte dell’elettorato: “Caro Di Maio, se hai una faccia sola, chiedi scusa a Taranto e all’Italia per le bugie che hai raccontato”.