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Rettore del seminario lascia la tonaca: "sono padre di due figli, domando perdono per il mio cattivo esempio"

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L’ex rettore del seminario abbandona la tonaca perchè padre di due figli

Rettore del seminario, un ruolo importante, di grande rilievo quello di padre Óscar Turrión, 49 anni, e da tre anni, ovvero dal 2014 fino allo scorso agosto, a capo del seminario pontificio «Maria Mater Ecclesiae» in veste, per l’appunto, di rettore là dove la congregazione dei Legionari di Cristo si occupa della formazione dei suoi nuovi sacerdoti.

Lui, quindi, con un grande carico di responsabilità, ha deciso di assumersi quella più grande e dolorosa: ammettere di aver avuto due figli. Il rettore aveva dato le dimissioni qualche mese fa dal suo ruolo, nel periodo estivo, ma non era stato reso noto il motivo per il quale aveva compiuto una tale scelta. A quanto pare, però, lo scorso marzo aveva fatto una rivelazione decisamente sconcertante ai suoi superiori: aspettava una figlia.

Il rettore, dunque, consigliato dai suoi stessi superiori, aveva deciso di prendere un periodo di pausa, di riflessione, di pensare in maniera solitaria e alla fine di questi giorni chiuso in se stesso, aveva deciso di raccontare tutta la verità, di fare luce sulla sua storia privata: non solo aspettava una figlia, ma dalla stessa donna attualmente in attesa, aveva avuto anni addietro anche un bambino.

A questo punto non c’è stato più molto da fare, e padre Óscar Turrión, dopo la pausa di riflessione, ha deciso, e chiesto, di abbandonare il sacerdozio per occuparsi a tempo pieno della sua famiglia. A dare l’annuncio di questa decisione, e del radicale cambiamento voluto dal rettore, sono stati gli stessi Legionari.

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Il rettore

Óscar Turrión, oramai ex rettore del seminario pontificio «Maria Mater Ecclesiae», ha voluto scrivere una lettera ai suoi fedeli, con sincerità e umiltà ha ammesso di aver sbagliato e, chiedendo perdono, chiede di pregare per lui: “Domando perdono per il mio cattivo esempio. Come sempre, se possibile ora più che mai, vi chiedo di pregare per me e ricordarmi davanti al Signore.”.

La congregazione dei Legionari di Cristo, in passato aveva già dovuto arginare una serie di scandali, in primis quello che aveva coinvolto il suo fondatore, padre Macial Maciel Degollado. Il religioso, infatti, era stato accusato non solo di essere un truffatore che aveva gestito malamente le ricchezze religiose a sua disposizione, ma soprattutto di essere un pedofilo, che per decenni aveva commesso abusi su minori.

All’epoca in cui gli scandali furono resi noti, il cardinale Ratzinger tentò senza fortuna di arginare il potere e gli scempi di Macial Maciel Degollado, ma non gli riuscì. Quando, però, divenne Papa Benedetto XVI, commissariò la congregazione e costrinse Degollado, oramai anziano e malato, a dimettersi dal suo ruolo.

Rispetto a questa occasione, però, tenendo conto degli scandali che avevano già minato la loro credibilità, e visto che il rettore, ormai ex, aveva ammesso di aver agito in tale modo perché aveva “perso il fondamento”, i Legionari hanno anche loro affidato i loro pensieri ad una missiva:

“Come responsabili di istituzioni dedicate alla formazione dei candidati al sacerdozio, siamo consapevoli dell’impatto che l’esempio negativo di un formatore e di un rettore ha su di loro e sui fedeli cristiani. Siamo profondamente rattristati per il fatto che la recente storia della nostra Congregazione ha causato il calo del fervore di alcuni dei nostri membri. Siamo fermamente impegnati ad accompagnare i nostri fratelli in momenti di difficoltà. Allo stesso modo, ripetiamo il nostro impegno verso la via del rinnovamento.”.