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Riapertura delle scuole, Gelmini: "Presenza minima al 70% ma le regioni potranno derogare"

Scuola

Il ministro Gelmini si è espresso sulla decisione del governo di procedere alla riapertura delle scuole, imponendo una soglia minima di presenza del 70%.

Le disposizioni stabilite dal Governo italiano, stilate in vista dell’approvazione del decreto che regolerà il processo di riapertura del Paese, stanno generando svariate polemiche a livello politico. In particolare, una delle questioni più dibattute riguarda la decisione di innalzare al 70% la soglia minima degli studenti che torneranno a svolgere didattica in presenza nelle zone gialle.

La notizia è stata commentata dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini che ha tentato di placare gli animi e ribadire l’interesse dell’esecutivo di tutelare gli interessi della popolazione e delle singole realtà regionali.

Gelmini, riapertura scuole e presenza minima

Le recenti decisioni approvate dal Governo, a proposito dell’imminente processo di riapertura delle attività in Italia che verrà attuato a partire dal prossimo 26 aprile, stanno generando non pochi contrasti sia tra le forze politiche che compongono l’esecutivo guidato dal premier Mario Draghi che tra i presidenti delle Regioni.

Nella mattinata di giovedì 22 aprile, infatti, in seguito alle obiezioni palesate dalla Lega di Matteo Salvini e ai malumori registrati tra i governatori regionali, ha manifestato il proprio dissenso anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, che ha accusato il Governo di non aver rispettato gli accordi precedentemente raggiunti con le parti in causa.

In merito alle direttive discusse in Consiglio dei Ministri e alle critiche giunte dal presidente della Conferenza delle Regioni, si è espresso il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini.

Nel corso della registrazione del programma Iceberg, la cui messa in onda è prevista su Telelombardia nella serata del 22 aprile, il ministro di Forza Italia ha deciso di chiarire alcune questioni relative alla ripresa dell’attività didattica in presenza e al ritorno in aula, dichiarando: “Le Regioni avevano chiesto di partire dal 60% e, in questo senso, avevamo raggiunto un accordo. Il Presidente del Consiglio Draghi ha chiesto di fare uno sforzo ulteriore, ha posto un obiettivo minimo più alto, per cercare di far tutti meglio, ogni giorno. Nel decreto, ci sarà scritto il 70%: ma non metteremo a rischio nessuno. Se non sarà possibile assicurare queste quote, Regioni ed enti locali potranno derogare. Stiamo lavorando per trovare la quadra”.