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Riaperture a maggio, Calenda: "Non prima del 15 con questo piano vaccinale"

Calenda riaperture a maggio

Secondo il leader di Azione, con 350mila vaccini al giorno si potranno garantire riaperture dal prossimo 15 maggio.

Per Carlo Calenda si potrà organizzare una ripartenza da metà maggio: seguendo l’attuale piano vaccinale, ritiene che le riaperture in Italia potranno essere garantite a partire dal 15 maggio.

Calenda, riaperture non prima del 15 maggio

Il ministro della Salute Roberto Speranza definisce “lecito aspettarsi riaperture a maggio”, ma il leader di Azione precisa: “Il nostro piano prevede 350mila vaccini al giorno, meno di quelli annunciati, e il ritorno alla normalità il 15 maggio”. Poi ha sottolineato: “Le Regioni però devono capire che i vaccini si fanno a chi dice lo Stato. I governatori come De Luca ed Emiliano non possono continuare a fare i satrapi nel loro territorio”.

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Inoltre, commentando su Twitter l’intervista rilasciata dal ministro Speranza al quotidiano la Repubblica, Calenda ha ribadito: “Continua a non emergere una roadmap puntuale del Governo nella gestione dell’emergenza, anche nell’intervista del Ministro della Salute Speranza. Ripetiamo: ad aprile, scendere sotto soglia 100/100.000, vaccinare con una dose tutti i fragili e over 70, tamponi molecolari e riaprire il 15 maggio”.

L’ex ministro dello Sviluppo Economico ritiene fondamentale organizzare la riapartenza dell’Italia e dichiara: “Azione non ha mai preso posizione su aperture e chiusure, limitandosi a obbedire alle decisioni dei Governi Conte e Draghi. Riteniamo però che ora sia giunto il momento di programmare una riapertura totale delle attività, dandosi un obiettivo coerente con la capacità vaccinale. Il Paese non tiene più. L’Italia può riaprire il 15 maggio rispettando precise condizioni”.

“La soglia minima è mettere in sicurezza chi rischia di più con almeno una dose: sono gli over 70 e tutti i soggetti identificati come vulnerabili dal piano vaccinale del Governo”, è l’esigenza espressa dal leader di Azione. Infatti, ha aggiunto: “Sappiamo che la somministrazione anche di una sola dose aumenta significativamente la protezione dall’infezione e dalle sue conseguenze più gravi”.