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Ricatto online: "Paga o sveliamo video in cui guardi porno"

Ricatto via mail a centinaia di imprenditori

I ricattatori sostengono di avere dei video in cui il malcapitato compare mentre visita siti pornografici.

Centinaia di imprenditori e figure legate alle istituzioni in tutta Italia hanno ricevuto delle mail di ricatto. Le vittime sono state invitate a pagare 2.900 dollari in bitcoin, pena la diffusione di video in cui sono immortalati mentre guardano filmati pornografici. Nella mail, i ricattatori avvertono che se il malcapitato ignorerà la minaccia il video verrà inoltrato a tutti i suoi contatti, inclusi amici e parenti stretti, e verrà condiviso sui suoi profili social. “L’opzione due è di pagarmi. Lo chiameremo questo il mio suggerimento sulla privacy“, continua il messaggio. Una volta avvenuto il pagamento, il video verrà immediatamente distrutto, assicurano i ricattatori: “Vai avanti con la tua vita, non è mai successo niente”.

Come funziona il ricatto

Secondo quanto riportato il dal Corriere della Sera, il primo caso è stato registrato in Veneto agli inizi di luglio. La mail menziona un malware installato sul “sito per adulti” che la vittima avrebbe visitato. Mentre navigava nel sito in questione il suo browser avrebbe iniziato a funzionare come un desktop remoto. In questo modo il ricattatore avrebbe avuto libero accesso allo schermo e alla webcam. “Subito dopo, il mio software ha raccolto tutti i tuoi contatti dal tuo Messenger, Facebook e Mailbox”, continua la mail.

Le dichiarazioni della polizia

Nunzia Ciardi, direttrice della polizia postale, ha raccolto le testimonianze delle vittime e le ha invitate a non pagare la somma richiesta e a denunciare l’accaduto il prima possibile. È probabile che la password rubata sia stata ottenuta dai ricattatori attraverso operazioni di pirateria informatica. Questi dati vengono poi venduti, a pacchetto, sul dark web. “La password non è sufficiente per spiare i computer né tanto meno per ottenere eventuali filmati”, rassicura Nunzia Ciardi, “ma è bene che siano i nostri esperti a verificare quanto sta accadendo”.

Il modo migliore per tutelarsi da un ricatto di questo genere è impostare sempre password complesse, evitando di mantenere quelle suggerite di default dai siti web, e non utilizzare la stessa password per profili diversi.