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Richard Branson, Il miliardario che ha aspettato l'uragano nel bunker

Irma

Il fondatore del Gruppo Virgin, Richard Branson, ha sfidato l'uragano Irma nel bunker costruito nella sua isola privata di Necker, nelle isole Vergini

Non tutti, nelle isole dei Caraibi, sono fuggiti davanti alla furia dell’uragano. C’è anche stato qualcuno che ha preferito sfidare la tempesta e i venti a 300 chilometri l’ora. Richard Branson ha infatti aspettato Irma chiuso nel suo bunker con la famiglia.

Necker Island, l’atollo privato di Richard Branson

Con un patrimonio che Forbes ha stimato in 5 miliardi di dollari, Richard Branson può ben permettersi di trascorrere qualche giorno sul suo atollo privato sulle isole Vergini. Necker Island è un vero e proprio paradiso nel mar dei Caraibi e Branson lo ha “impreziosito” ulteriormente con ogni tipo di lusso. Alla portata di (quasi) tutti, peraltro. Perché se volete soggiornarvi e dormire una notte in questa piccola, meravigliosa isola, in fondo non dovreste fare altro che versare nelle già pingui casse di Branson una cifra vicina ai 2000 dollari. Neanche troppo caro, in fondo. Figuriamoci se a Necker Branson poteva fare a meno di un bunker…

La sfida di Branson

L’imprenditore britannico è sempre stato un tipo eccentrico. Qualche tempo fa si è presentato su un volo di linea vestito da hostess, servendo tè e pasticcini. Il motivo? Semplice, una scommessa persa. Stavolta invece il fondatore del Gruppo Virgin ha deciso di aspettare l’uragano Irma e di sfidare la furia dei venti. Non una novità, ha dichiarato Branson. Anche Harvey era stato atteso nel bunker di Necker Island.

Cronaca dal bunker

Insieme a familiari, amici e a qualche stretto collaboratore, Richard Branson si è dunque barricato nel suo bunker. Ha poi affidato a Twitter i suoi pensieri e le sue emozioni. Perché nell’attesa che il vento sferzasse l’atollo, Branson si è fatto fotografare sugli scogli dell’isoletta. Quando la situazione è diventata pericolosa, Branson e gli altri si sono chiusi nel bunker. “Non facevo un pigiama party da quando ero ragazzino”, ha scritto su Twitter. Da dove ha anche comunicato la fine dell’emergenza. Nessuna delle persone che erano con lui ha subito ferite, per fortuna. Richard Branson ha tuttavia dovuto constatare gli ingenti danni subiti dagli edifici.

Oltre a farsi una passeggiata sugli scogli in attesa dell’arrivo di Irma, Richard Branson ha anche trovato il tempo per dare consigli ai suoi followers su come limitare i danni e prepararsi al meglio per il passaggio di Irma. È’ infatti sempre rimasto in contatto attraverso il web, informando le persone via Twitter sulla situazione che si stava verificando sull’isola. Una vera e propria cronaca grazie ai social network, da dove ha infine rilanciato la teoria secondo la quale la crescente frequenza e intensità di eventi atmosferici estremi dipenderebbe soprattutto dai cambiamenti climatici indotti dall’uomo stesso.

Irma è passata oltre, per i cittadini delle isole dei Caraibi. Non per gli abitanti della Florida, che stanno aspettando l’uragano da un momento all’altro. E non è finita: Josè, il prossimo grande uragano, si profila già all’0rizzonte, pronto a prendere il posto di Irma. Naturalmente, il bunker di Necker è pronto ad essere utilizzato di nuovo.