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Riciclaggio, Gianfranco Fini: sequestrato un milione di euro in polizze vita

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L'ex presidente della Camera Gianfranco Fini è indagato in seguito a pesanti accuse di riciclaggio. Sequestrati 1 milione di euro in polizze vita e coinvolta anche la famiglia che sarebbe stata a conoscenza del losco giro di affari.

Roma: nelle ultime ore Gianfranco Fini è finito al centro dell’inchiesta che lo vede indagato per riciclaggio; all’ex presidente della Camera sono stati sequestrati 1 milione di euro in polizze vita. Coinvolta anche la famiglia a conoscenza del giro di affari che si era creato tra Gianfranco fini e Francesco Corallo. Tra le altre accuse: reimpiego ed autoriciclaggio.

Il losco giro di affari Fini-Corallo

Dall’inchiesta portata avanti dal Gico della Guardia di Finanza, è risultato che Gianfranco Fini aveva accordi riguardo una serie di affari con Francesco Corallo, re delle slot noto per controllare il 30% del mercato dell’azzardo in Italia e figlio del boss della mafia dei casinò Gaetano. L’accordo tra Fini e Corallo inizialmente nascerebbe dalla richiesta del primo di far comprare una casa a Montecarlo da Francesco Corallo con la mediazione del cognato di Fini, Giancarlo Tulliani.

In seguito, la vendita dell’immobile alla società Printemps e Timara, dei fratelli Tulliani, sarebbe avvenuta secondo accordi presi tra i questi ultimi e Corallo. Le società in questione avrebbero ricevuto enormi trasferimenti di denaro da Corallo, privi di causale e provati da documenti fittizi. All’atto delle vendita sarebbe emerso il vero valore dell’immobile, decisamente maggiore rispetto a ciò che era stato dichiarato. Alla fine del losco giro di affari, sono stati contati i danni alle casse pubbliche – a causa dei favori da parte di Fini alla società di Corallo – nella spropositata cifra di 63 milioni di euro.

Nonostante Gianfranco Fini continui a dichiararsi innocente, le indagini vanno avanti al fine di approfondire la vicenda e provare l’effettivo coinvolgimento di Fini e della famiglia, con particolare attenzione al ruolo giocato dalla moglie Elisabetta Tulliani, dal padre e dal fratello. La Direzione distrettuale Antimafia di Roma e la Procura di Roma però, contro la tesi di innocenza sostenuta da Gianfranco Fini, confermano l’accusa principale di riciclaggio e l’esistenza del rapporto Fini-Corallo.