> > Riforma della leva obbligatoria voluta da Putin e la nuova fascia di arruolam...

Riforma della leva obbligatoria voluta da Putin e la nuova fascia di arruolamento

Vladimir Putin

Dai precedenti 18-27 anni ai 21-30: ecco su quali scaglioni andrà ad agire direttamente la riforma della leva obbligatoria voluta da Vladimir Putin

La Duma non ci ha messo molto ad approvarla e la riforma della leva obbligatoria voluta da Vladimir Putin include ora una nuova fascia di arruolamento. Mentre un esperto spiega che in questo modo il Cremlino di fatto “tiene in ostaggio” i suoi cittadini le caratteristiche del nuovo legiferato si vanno delineando. Il disegno di legge per cambiare la leva militare di fatto sposta la fascia di arruolamento obbligatorio dai 18-27 anni ai 21-30 anni.

La riforma della leva voluta da Putin

Età massima subito a 30 anni e minima inclusa per scaglioni in aumento. Che significa? Che nel 2024 “potrebbero essere chiamati alle armi uomini dai 19 ai 30 anni, nel 2025 dai 20 ai 30 anni e solo nel 2026 dai 21 ai 30 anni”, spiega Insideover. IN Russia la chiamata alle armi avviene in maniera semestrale dall’autunno e dalla primavera. La coscrizione è obbligatoria solo per gli uomini e dura un anno. In buona sostanza la Russia ogni anno ha 1,2 milioni di persone arruolabili.

Un 30% è ancora arruolabile

Al di là del professionismo le forze armate di Putin hanno ancora un bacino del 30% di militari alla leva militare obbligatoria. Molti russi l’hanno definita “una legge marziale non dichiarata”, quella che è passata alla Duma, la camera bassa del Parlamento e che deve essere ancora approvata dal Consiglio federale, l’equivalente del nostro Senato. Cn la firma di Vladimir Putin sarà legge. Ed a Fanpage Mark Galeotti, une esperto sul tema, ha dato un parere.

L’esperto: “Russi ostaggi del regime”

Ha detto: “Di fatto i russi in grado di combattere diventano ostaggio del regime, che però non vuol farglielo sapere in modo drastico”. Da Londra l’esperto ha anche detto che la nuova legge “è draconiana ma allo stesso tempo vuol evitare provvedimenti ancora più draconiani. L’alternativa sarebbe quella di tornare ai visti d’uscita per tutti i cittadini, com’era ai tempi dell’Urss. È stata ritenuta impraticabile. La legge passata alla Duma dimostra che il regime cerca di costruire la struttura adatta per mobilitare quanti nuovi soldati desideri e combattere una guerra infinita”.