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Riforma pensioni, si esprime Bankitalia: 'non fare passi indietro'

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Riforma pensioni, nuove dichiarazioni da parte di Bankitalia e dalla Corte dei Conti. Lo scopo sbloccare l'innalzamento dell'età per la pensione a 67anni.

Riforma pensioni, emergono nuove dichiarazioni da parte di Bankitalia e dalla Corte dei Conti. Entrambe hanno deciso di schierarsi a favore di sbloccare l’innalzamento dell’età per pattuire la pensione a 67 anni, dal 2019. E’ risaputo che le finanze pubbliche si poggiano, per la maggior parte, sulle riforme pensionistiche che furono introdotte nel passato. Queste infatti erano organizzate in modo tale da assicurare una certa dinamica della spesa che risultava facilmente gestibile nonostante l’invecchiamento della popolazione. Di conseguenza è estremamente importante evitare di fare passi falsi, o meglio passi indietro.

Riforma pensioni, le novità

Le ultime notizie sulle pensioni si basano in paticolar modo sulle ultime dichiarazioni del vicedirettore generale di Bankitalia, Federico Signorini. Ovvero che è estremamente importante non fare passi indietro per quanto riguarda le riforme pensionistiche studiate nel passato. La protagonista in questo momento è la legge di bilancio alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.

La stessa idea di Bankitalia è stata espressa e condivisa anche dalla Corte dei Conti. Questa si esprime in modo tale da convincere sull’importanza della tutela degli equilibri di fondo della finanza pubblica. E ovviamente non tralascia considerazioni relative al margine di sistema pensionistico.

Il presidente

Giuseppe Pisaturo, ovvero il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio ha voluto evidenziare che il quadro generale della finanza pubblica ha una programmazione di “corto respiro”. Questo significa che rende sospetta la trasparenza relativa ai conti pubblici. Ma questa non è di certo una novità. Inoltre mette in dubbio anche la prevedibilità del quadro macroeconomico.

Bankitalia, le considerazioni

Per quanto riguarda la riforma pensioni Bankitalia è convinta che gli aggiustamenti debbano essere effettuati. Ma è anche necessario, in contemporanea, difendere il sistema. In questo momento quindi, per Bankitalia, l’estrema priorità è quella di mantenere, preservare e difendere in assoluto quello che è l’equilibrio pensionistico attuale. Questo però – specificano – non esclude la possibilità di pensare a qualche aggiornamento in relazione a singoli casi.

La cosa fondamentale però è mantenere una certa stabilità complessiva. Questo ci tiene a precisarlo anche il vice direttore della Banca d’Italia, che oltretutto ha dovuto rispondere ad alcune domande postegli da parte di alcuni deputati e senatori. Signorini ha anche aggiunto un dato molto importante. Secondo le ultime stime sembrerebbe che l’economia italiana stia migliorando sempre di più. Sembra che la crescita prevista per il prossimo anno non incontrerà ostacoli così come per l’anno 2019, a meno che non capiti qualcosa a livello internazionale.

Corte dei Conti

Anche la Corte dei Conti prende una posizione che si avvicina molto a quella di Bankitalia. Anche loro si impegnano a sottolineare l’importanza di salvaguardare l’equilibrio. Arturo Martucci di Scarfizzi, il presidente della Corte dei Conti ha voluto citare che le misure, come ad esempio l’Ape social, è necessario che vadano articolate in modo tale da risultare il più chiare possibili.

Inoltre, il confronto che si è svolto ieri a palazzo Chigi, prevede che un certo numero di categorie vengano esonerate dall’aumento dell’età per il pensionamento. Questo potrebbe arrivare ad includere ben 15 o 17 mila lavoratori all’anno. Al momento però non è ancora stata presa una decisione certa relativa a questa nuova riforma. A palazzo Madama invece il Partito Democratico si trova sul podio per quanto riguarda gli emendamenti bipartisti, con lo scopo di posticipare di circa sei mesi il decreto.