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Hotel Rigopiano, "turismo macabro": selfie tra le macerie, denunciati i responsabili

Rigopiano

Rigopiano, feroci le proteste dei familiari delle vittime e così come lʼallarme lanciato dal custode giudiziale dellʼarea della tragedia.

Rigopiano, un gruppo di persone è stato denunciato per aver organizzato “turismo macabro” tra le macerie dell’Hotel Rigopiano di Farindola in provincia di Pescara, sepolto da una valanga il 18 gennaio scorso. A quanto pare, alcuni degli intrusi sono stati identificati attraverso i numeri di targa delle auto parcheggiate fuori dall’area posta sotto sequestro.

Purtroppo, tra le macerie causate dalla valanga, erano presenti anche due bambini e un uomo sanguinante dalla testa, probabilmente feritosi tra le rovine. Per questo motivo, si sono registrate feroci proteste da parte dei familiari delle vittime che da tempo chiedono di recintare l’area del resort della tragedia, soprattutto dopo che il custode giudiziale della zona ha dato l’allarme sull’ultima incursione turistica. La richiesta effettuata è quella di finirla con i selfie sul luogo di una tragedia.

A denunciare alla Procura di Pescara coloro che hanno avuto modo di scattarsi una foto sul luogo della tragedia, è stato il tecnico comunale Enrico Colangeli. Nell’ambito della stessa denuncia, è stato chiesto anche di procedere all’identificazione delle persone che hanno postato su Facebook fotografie scattate nei pressi dell’hotel. “Basta foto con le macerie, non si rispetta il nostro dolore”, gridano i familiari delle 29 vittime della slavina pronti a fare ronde pur di impedire questa forma di sciacallaggio. Ma su questo, il sostituto procuratore di Pescara Andrea Papalia, ha rassicurato le famiglie dicendo che “è tutto sotto controllo, l’area è stata sequestrata. So delle preoccupazioni manifestate, ma non abbiamo riscontri. L’area è di competenza della polizia e c’è un custode giudiziale”.