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Rimandò le cure per far nascere il figlio: verrà beatificata

Rimandò le cure per far nascere il figlio

Un incondizionato gesto d'amore: Chiara ha rinviato le cure per il cancro per far nascere il suo bambino. Avviato il processo di beatificazione

In mezzo a un clima di odio dilagante e dilaniante, che divide il mondo e raggela i cuori di molte persone, Chiara, giovane mamma romana, ha compiuto un gesto di amore estremo. Un atto puro e sincero, un gesto di solidarietà materna e di affetto filiale unico e incondizionato. Una storia bella, dolce e commovente. Una vicenda che merita di essere ricordata. Una mamma che merita di essere onorata e per sempre ricordata. L’impegno amorevole portato avanti da Chiara Corbella Petrillo è la dimostrazione di quanto un figlio sia speciale per una mamma. E’ la dimostrazione che l’altro sia immensamente più importante del proprio Io.

Il suo gesto trascende ogni forma di mero e ottuso egocentrismo, sconfigge le tendenze individualiste della società d’oggi. A dimostrazione che l’amore è un sentimento unico e arricchente, che l’altro vale più di noi stessi. Il nostro ego spropositato, incommensurabile, altezzoso e considerevolmente vanitoso troppo spesso ci rende poveri, facendoci allontanare dalle vere bellezze della vita. Chiara invece, nonostante la malattia non ha dimenticato quale fosse la sua priorità.

Una mamma speciale

A sei anni dalla morte di Chiara Corbella Petrillo, la diocesi di Roma ha fatto il primo passo per avviare il processo di beatificazione. La donna morì giovanissima, il 13 giugno 2012. Aveva solo 28 anni. Una vita davanti a sé, tanti obiettivi da raggiungere, tanti ostacoli da superare, immense gioie da vivere. Aveva in serbo nuovi traguardi e unafamiglia tutta sua.

La scomparsa di Chiara ha lasciato un dolore profondissimo. Tuttavia, lei se n’è andata felice. E nessuno poteva augurarle regalo più speciale. Ha lasciato questo mondo dando alla luce la sua gioia più grande.

Chiara aveva rifiutato le cure di un tumore per poter far nascere il bimbo che aveva in grembo. Si era sposata con Enrico Petrillo appena quattro anni prima della sua scomparsa, il 21 settembre 2008. La giovane mamma aspettava il terzo figlio, Francesco, quando le fu diagnosticato un tumore. Le eventuali cure avrebbero comportato conseguenze mortali sul nascituro. Lei non ne ha voluto sapere e ha rifiutato qualsiasi cura, dalla radio alla chemioterapia. Tutto pur di portare a compimento la gravidanza. Chiara era già stata madre, anche se per poche ore, di due bimbi, Maria e Davide, nati con gravi malformazioni. Ora la Chiesa di Roma ha aperto il processo di beatificazione. Una decisione importante che rende onore a una donna speciale e profondamente ammirevole.

Rimandò le cure per far nascere il figlio

La storia di Chiara

Una storia triste, un’esistenza troppo breve e segnata da troppi dolori. Una vita ingiusta, che è stata comunque capace di donarle il regalo più bello che si possa desiderare.

Sul sito web a lei dedicato (chiaracorbellapetrillo.it) si legge che la giovane mamma ha scoperto di essere incinta nel 2008, subito dopo essere tornata dal viaggio di nozze. “Le ecografie mostrano però una grave malformazione. Alla bambina, cui verrà dato il nome di Maria Grazia Letizia, viene diagnosticata un’anencefalia”. Chiara ed Enrico, con una forza tale da superare ogni timore, hanno scelto di portare avanti la gravidanza. La piccola è nata il 10 giugno 2009, ma è morta dopo poco più di mezz’ora.

Qualche mese dopo i due ci riprovano: Chiara è nuovamente incinta. “A questo bambino, cui verrà dato il nome di Davide Giovanni, viene però diagnosticata una grave malformazione viscerale alle pelvi con assenza degli arti inferiori“. Anche il piccolo Davide morirà poco dopo essere nato, il 24 giugno 2010. Fra le patologie dei due bambini non c’è legame. A diagnosticarlo sono i medici, che hanno analizzato gli esiti dei test genetici cui Chiara ed Enrico, a cui si erano sottoposti cedendo alle pressioni di amici e parenti. Ma soprattutto, a confermarlo, c’è il fatto che il terzo figlio della coppia, Francesco, è completamente sano.

La triste diagnosi

Una settimana dopo aver scoperto di essere incinta del terzo figlio, Chiara si è accora di una lesione alla lingua. Col fondato sospetto che si tratti di un tumore, il 16 marzo 2011 ha affrontato durante la gravidanza la prima delle due fasi di un intervento per asportare la massa sulla lingua.

Per la seconda fase, occorrerà aspettare che Francesco sia nato. Accertato che si tratta di un carcinoma alla lingua, Chiara ha scelto di rimandare le cure per non far male al bambino che porta in grembo. “Sceglie da che medici farsi seguire in base al tempo che le concedono prima di indurre il parto. Aspetta fin quando le è possibile aspettare, e anche oltre”, si legge sul sito.

Le commoventi parole della mamma

Per la maggior parte dei medici Francesco era solo un feto di sette mesi. E quella che doveva essere salvata ero io”. Poi con grande amore e immenso altruismo, è stata capace di compiere la generosità più grande. “Io non avevo nessuna intenzione di mettere a rischio la vita di Francesco per delle statistiche per niente certe che mi volevano dimostrare che dovevo far nascere mio figlio prematuro per potermi operare”, ha spiegato con decisione.

Francesco Petrillo è nato il 30 maggio 2011. “Il 3 giugno, con lo stesso ricovero del parto, Chiara affronta la seconda fase dell’intervento iniziato a marzo”, si legge ancora sul sito dedicato alla donna. Tornata casa all’indomani del parto, ha cominciato le cure di chemioterapia e radioterapia. Purtroppo però era troppo tardi. Il tumore presto si estenderà a linfonodi, polmoni, fegato e persino all’occhio destro, che Chiara coprirà con una benda per limitare le difficoltà visive.

Nelle settimane che seguono, trascorse dei momenti indimenticabili e speciali insieme a suo marito. Restarono in disparte e lontano dalla città, nella casa di famiglia vicino al mare. E’ lì che Chiara si preparò a morire. Agli occhi di molti quei giorni potrebbero sembrare tristi, se intesi freddamente e razionalmente. Al contrario, sono stati degli istanti irripetibili che hanno sigillato per sempre l’amore eterno tra Chiara ed Enrico.

La donna è morta a mezzogiorno del 13 giugno 2012, dopo aver salutato tutti, parenti e amici, uno a uno: “Dopo aver detto a tutti: ti voglio bene”. Il suo funerale è stato celebrato a Roma il 16 giugno nella chiesa di Santa Francesca Romana all’Ardeatino. “Le persone accorse sono moltissime. Il cardinale Agostino Vallini, presente alla celebrazione, dichiara: ‘Ciò che Dio ha preparato attraverso di lei, è qualcosa che non possiamo perdere'”, ricorda il sito.