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Rimborsopoli, Di Maio conferma nomi di 8 grillini coinvolti

Rimborsopoli

Il candidato premier del M5s ha reso pubblica la lista dei parlamentari coinvolti: da Ivan Della Valle a Maurizio Buccarella.

A meno di tre settimane dalle elezioni politiche, continua a tener banco la questione dei falsi rimborsi dei parlamentari del M5s. Una sorta di rimborsopoli che sta rischiando di distruggere quanto costruito in questi anni dal Movimento, mettendo in seria difficoltà i vertici che, tra un attacco dei partiti rivali ed un’inchiesta giornalistica, si sono ritrovati a dover spiegare cosa sia realmente accaduto e cosa faranno per tutelare i principi sui quali si basa ed è nato il Movimento 5 stelle.

Rimborsopoli: la lista di Di Maio

Dal canto suo, Luigi Di Maio, candidato a premier del Movimento 5 stelle, ha cercato di prendere una posizione ben precisa sulla vicenda dei falsi rimborsi, pubblicando un post sul blog del Movimento dove ha reso noto i nomi degli otto parlamentari che sarebbero coinvolti in questo scandalo. Una lista che fa da contrattare a quella relativa ai politici che invece hanno donato più soldi nel corso dell’attuale legislatura.

Nel post Di Maio ha scritto: “Parto da due considerazioni: la prima è che il MoVimento 5 Stelle ha dimostrato che un parlamentare della Repubblica può vivere dignitosamente dimezzandosi lo stipendio e quindi se andremo al governo imporremo nuove regole per lo stipendio dei parlamentari. La seconda cosa è che abbiamo donato volontariamente al fondo per il microcredito oltre 20 milioni di euro. Io lo voglio dire: sono soldi che nessuna legge ci imponeva di restituire, ma noi del MoVimento ci siamo dati una regola chiara che per noi è sacra: ci tagliamo lo stipendio e doniamo per aiutare piccole e medie imprese”.

Parlando dei parlamentari non in regola con i versamenti relativi ai rimborsi e gli stipendi ottenuti negli ultimi cinque anni, il candidato premier del M5s ha ammesso il comportamento eticamente scorretto di alcuni parlamentari, confermando ancora una volta che, sia lui che tutti gli iscritti del Movimento, non erano a conoscenza di tale situazione, venendo così presi in giro insieme ai cittadini che hanno creduto, fino a poco tempo fa, alla buona fede di questi parlamentari.

Come detto in precedenza, Di Maio fa i nomi e cognomi delle otto persone che sarebbero coinvolte, dichiarando anche quanto non avrebbero donato in questi anni. E così, se da un lato c’è Ivan Della Valle che non ha versato 272 mila euro, dall’altro c’è Girolamo Pisano che non ha versato circa 205 mila euro. Non è stato da meno neanche il senatore Maurizio Buccarella, che nonostante le smentite dei giorni scorsi, si ritrova a non aver versato al partito una somma pari a 137 mila euro. Leggermente più basse sono le somme non versate dai vari Carlo Martelli, Elisa Bulgarelli, Andrea Cecconi, Silvia Benedetti ed Emanuele Cozzolino, che vanno dagli 80 mila ai 13 mila euro circa.

La difesa di Di Maio

Una volta diffusi nomi e cifre, il candidato premier del Movimento 5 stelle ha provato a spiegare che purtroppo, a causa di una legge elettorale voluta da Pd e Forza Italia, non è possibile adesso eliminare queste persone dalle liste. Partendo da questo presupposto, Di Maio rilancia ancora una volta il programma del M5s sostenendo che, una volta vinte le elezioni, si farà di tutto per ritornare al voto di preferenza. Una soluzione, secondo Di Maio, che potrebbe consentire a qualsiasi partito di non far andare al governo i disonesti.

Dalla lista presentata da Di Maio sul blog del Movimento, non risulta il nome di Massimiliano Bernini, uno dei parlamentari citati dalle ‘Iene’. Questo perché, secondo il M5s, il parlamentare sarebbe stato il più generoso di tutto il partito, versando al fondo per il microcredito oltre 330mila euro. Stesso discorso per Barbara Lezzi e Giulia Sarti, citate da le ‘Iene’ in qualità di presunte morose ma, dall’analisi effettuata dei dati certificati del Mef, non è emerso nessun riscontro a tale accusa.