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Riprende in grande stile la fuga di capitali all'estero

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E' ripresa la grande fuga. L'anno che si chiude nel modo più nero possibile per il nostro paese, in preda agli spietati attacchi della speculazione internazionale, vede tornare in grande stile un fenomeno che qualcuno diceva di voler combattere con lo Scudo Fiscale. Le tante voci che si erano solle...

E’ ripresa la grande fuga. L’anno che si chiude nel modo più nero possibile per il nostro paese, in preda agli spietati attacchi della speculazione internazionale, vede tornare in grande stile un fenomeno che qualcuno diceva di voler combattere con lo Scudo Fiscale. Le tante voci che si erano sollevate all’epoca dei provvedimenti presi dai governi di centrodestra, erano state azzittite con la motivazione che l’operazione avrebbe consentito di far rientrare risorse che altrimenti sarebbero rimaste fuori dall’Italia, mentre era del tutto chiaro che invece si stava preparando la strada all’ennesima fuoriuscita delle stesse. Soltanto per quanto riguarda le cifre accertate dalla Guardia di Finanza, ben 11 miliardi di euro, hanno preso nel corso di questo anno la strada dell’estero. Il 26 per cento di questa cifra, è stato sottratto al Fisco attraverso società con sede legale all’estero e attività produttive stabili, che però rimangono occulte nel nostro Paese. Il 18 per cento riesce invece a sfruttare lo strumento elusivo della cosiddetta “estero-vestizione” di società e persone fisiche, che fissa in maniera fraudolenta oltre confine la residenza fiscale di chi, invece, le tasse dovrebbe pagarle in Italia. Il 17 per cento, usa il “transfer pricing”, cioè la cessione di quote di reddito tra consociate con la cessione di beni o prestazione di servizi, per concentrare gli utili soggetti a tassazione sulla società del gruppo che gode di un regime fiscale estero di favore. Il 39 per cento, si arrangia infine con altri strumenti, anch’essi efficaci. Con una novità, o meglio un ritorno, quello degli spalloni, che sta a segnalare come il governo Monti e la stretta fiscale uscita fuori con la manovra correttiva dei conti pubblici appena rilasciata dal Parlamento, siano evidentemente percepiti come una minaccia. Di sicuro, rispetto ai governi degli Scudi Fiscali lo sono, ma è una magra consolazione per la massa dei contribuenti onesti che si ritroveranno ancora una volta a pagare il conto di una evasione fiscale che non ha eguali al mondo.

Agenti della Guardia di Finanza