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Risorse umane e intelligenza artificiale: quali sono le nuove prospettive?

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Le nuove prospettive che mettono a confronto intelligenza artificiale e risorse umane sono sempre diverse e variano moltissimo.

Il modello di Industria 4.0 procede spedita verso la digitalizzazione e l’implementazione dell’intelligenza artificiale, sia nei processi produttivi che in quelli decisionali. Quale sarà il ruolo dell’HR (Human Resources) in questa grande rivoluzione?

Sono molte le aziende che sperimentano un modello di HR basato sull’intelligenza artificiale e sul Machine Learning allo scopo di migliorare la produttività e trovare punti di forza nascosti dei propri dipendenti. Le aziende più illuminate, infatti, si sono rese conto che valorizzare i talenti del singolo aiuta a dare un senso allo sforzo quotidiano di ognuno.

Nei prossimi anni, infatti, avrà sempre meno senso fare un lavoro che differisce fortemente dalla propria formazione e qualifica. Ecco perché l’intelligenza artificiale può aiutare incredibilmente i responsabili delle risorse umane in questo difficile compito.

Valorizzare le potenzialità del singolo secondo nuovi paradigmi

Se lo scopo è dunque quello di far emergere le capacità e le soft skills di ogni dipendente, nel futuro prossimo HR Specialist e intelligenza artificiale collaboreranno in maniera sempre più attiva. Non si tratta di sostituire la competenza umana con quella digitale, ma lavorare in parallelo per migliorare sensibilmente i risultati.

L’AI potrà segnalare al recruiter o al responsabile risorse umane alcune peculiarità che – da un’analisi superficiale – potrebbero essere sfuggite. Sarà quindi compito del professionista muoversi nella direzione indicata dall’intelligenza artificiale.

Per fare ciò serviranno sempre più professionisti laureati in materie socio-culturali: ricercatissime sono le competenze in psicologia del lavoro, sociologia, didattica, management.

Formazione continua e incentivi per i dipendenti più talentuosi

L’esperto di risorse umane, in un mondo del lavoro sempre più digitale, rarefatto e flessibile, dovrebbe scovare talenti utili al business dell’azienda ma soprattutto incentivarli a rimanere. Ciò è possibile unicamente valorizzando ogni tipo di skills ritenuta particolarmente importante e offrendo programmi di formazione continua.

Si può intravedere, quindi, come la professionalità dell’HR Specialist dovrebbe essere sempre più completa, complessa e interdisciplinare. Una formazione universitaria adeguata potrebbe fornire all’aspirante HR tutte le risorse necessarie per raggiungere sbocchi lavorativi molto interessanti.

Corsi di laurea in organizzazione delle imprese e risorse umane

Gli atenei italiani hanno compreso già da tempo come la creazione di corsi di laurea ad hoc potesse aiutare gli aspiranti HR ad inserirsi correttamente nel mondo del lavoro già subito dopo aver ottenuto il titolo. I corsi di laurea – triennali o magistrali – in Risorse Umane, Psicologia del Lavoro, Organizzazione delle Imprese, Management riscuotono quindi sempre maggior successo.

Si tratta di corsi di laurea, una buona percentuale di questi erogati anche integralmente in lingua inglese, dal taglio interdisciplinare e pratico-teorico. Com’è evidente lavorare nelle risorse umane richiede un’alta specializzazione in più discipline che spaziano dall’ambito tecnologico a quello sociale, passando per tutti gli aspetti manageriali ed economici connessi.

Risulta evidente come siano sempre più utili corsi dall’approccio contemporaneo e digitale. In linea di massima questo tipo di corso rientra nell’offerta formativa di molti atenei tradizionali o telematici, fra cui – ad esempio – Iuline, una delle più innovative università a distanza attualmente operanti in Italia.