> > Rispetto ai Bambini islamici, Perù e non Gesù, è polemica

Rispetto ai Bambini islamici, Perù e non Gesù, è polemica

bambini

La parola Gesù sostituita e le tradizioni Cristiane? Niente regali per i piccoli stranieri ed i bambini?

Per rispetto dei bambini islamici, scambiano il nome di Gesù con quello di Perù in una canzone di Natale. Alcuni familiari dei piccoli cantanti se ne sono accorti ed è scoppiata la polemica.

Gesù diventa ‘Perù’ a scuola

bambini

Per rispetto dei bambini islamici, loro compagni di scuola, Gesù diventa ‘Perù’ in una canzone di Natale. E scoppia la polemica. I familiari se ne sono accorti, dopo che i piccoli avevano intonato la canzoncina a casa. La preside dell’istituto ha affermato prontamente: “Non ero a conoscenza del fatto“.

Questo altro fatto è avvenuto a Trieste, durante una “raccolta di giochi usati per i bambini italiani meno fortunati“. Il post dell’assessore comunale Lorenzo Giorgi scatena l’ira degli internauti. Due iniziative, prese una da un’insegnante della scuola Beato Odorico da Pordenone di Zoppola e una dell’assessore triestino Lorenzo Giorgi hanno scatenato la bufera in Rete.

Non si va d’accordo neanche a Natale

Ecco il primo fatto: in una classe e precisamente la terza della scuola primaria Beato Odorico da Pordenone di Zoppola, la maestra avrebbe deciso che la parola Gesù fosse sostituita con Perù per non urtare la sensibilità dei bambini stranieri.

La canzone dal titolo “Minuetto di Natale“, in un passaggio contiene il nome del bambinello. L’insegnante, ha pensato che in questo modo si potesse turbare la sensibilità di chi non appartiene alla religione cristiana. Ecco quindi il motivo della sostituzione del nome Gesù con un altro, che non avrebbe messo in difficoltà nessuno.

“Piccolo Gesù” sostituito con ok Perù

bambini

Il testo della canzoncina natalizia dice “Piccolo Gesù” è qui ok Perù ci sta benissimo. Poi dice anche “Gesù bambino” ma qui è impossibile cambiare, in modo sensato. Mah… ovviamente la preside che smentisce non fa testo, contano solo le voci non verificate.

I familiari di due fratellini, che durante il pranzo di Natale hanno intonato a casa la canzoncina imparata a scuola, hanno chiesto spiegazioni. Sui social sono state postate tante critiche nei confronti della maestra e della scuola. La dirigente dell’istituto scolastico è intervenuta e si è dichiarata estranea alla vicenda: “Non sapevo nulla dell’iniziativa della maestra“. “Roba da matti: ormai il politicamente corretto ha superato ogni limite di decenza ed è diventato grottesco e ridicolo“, è stato il commento su Facebook della presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Polemiche fanno discutere in città

bambini

Dovete sapere, ed in molti ne sono a conoscenza, che a Trieste la Befana arriva anche per i bambini meno fortunati, ma, a quanto sembra, secondo l’interpretazione di un amministratore pubblico, solo per quelli italiani. Questo messaggio è stato lanciato sui social mercoledì 27 dicembre 2017, dall’assessore comunale al Commercio e agli eventi correlati di Trieste, Lorenzo Giorgi.

Ritorna la Befana!! In piazza Ponterosso (dal 29 docembre al 7 gennaio) il mercatino (promosso assieme ai commercianti stanziali) che sposa solidarietà, commercio ed educazione stradale. Raccolta di giochi usati per i bambini ITALIANI meno fortunati“: ecco che ha scritto l’assessore Giorgi su Facebook.

Queste parole non sono passate inosservate, facendo scatenare una vera bufera mediatica sul web. Hanno inoltre suscitato milioni di polemiche. Nel giro di poche ore esse sono rimbalzate in tutta Italia, assumendo proporzioni nazionali. Alla fine l’assessore Giorgi è stato costretto a rimuovere il post contestato.

Dopo poche ore però è tornato a difendersi: “Da politico dico che l’Italia è l’unico Stato al mondo in cui, affermare che aiutare i propri connazionali prima degli altri, ti fa essere tacciato di razzismo“. Secondo Giorgi, infatti, “in Italia si strumentalizza ogni iniziativa“.

Lo dico a chi il 4 marzo andrà in Parlamento: c’è uno stato sociale in difficoltà e dobbiamo garantire ai nostri connazionali per primi il modo di sopravvivere dignitosamente. Dopo aver sistemato i nostri, pensiamo agli altri“. L’assessore ha inoltre evidenziato: “Nelle mie innumerevoli deleghe ricevo e ascolto tutti, collaborando con tutte le associazioni di qualsiasi orientamento e senza fare distinzioni su chi siano i destinatari finali, purché leciti e bisognosi di aiuto”

Continua” Qui non si è deciso di non destinare qualcosa a qualcuno, ma di destinare qualcosa a qualcun altro“. Per Giorgi, “c’è chi fa la raccolta per i cani e i gatti, chi fa la raccolta ugualmente importante per i bambini siriani: hanno tutti la stessa dignità. Questa associazione ha deciso di dare settimanalmente ai residenti di Trieste e quindi ai nostri cittadini in stato di bisogno. Non ci vedo nulla di male”.

L’assessore rassicura comunque che “se arrivasse in piazza qualche bambino non italiano a chiedere un giocattolo vorrei vedere chi avrà il coraggio di non darglielo. Ho una lista di insulti e minacce, conclude Giorgi, lunga così: se questi sono i democratici… Si presentassero tutti sotto casa mia: sarò disponibile a confrontarmi con tutti dal vivo per ribadire che la ragione sta dalla mia parte“.

Che dite? Troppo zelo nella scuola ed esagerato patriottismo per i regali, ma i bambini non sono tutti uguali? Giusto è imparare a rispettare le tradizioni ed il pensiero religioso, le canzoni vanno cantate tutte. Limitare un regalo ai soli bambini italiani è un indecifrabile gesto!