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Ritira la pensione della nonna morta per 10 anni: denunciato

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Un 40enne di Torino ha riscosso per 10 anni illegittimamente 1800 euro mensili. La truffa ammonta a circa 210mila euro

Un uomo 40enne di Torino si intascava, senza fare nulla 1800 euro al mese. Questo perché per ben 10 anni ha ritirato la pensione della nonna defunta. Per tutto questo tempo, si è ‘dimenticato’ di presentare il certificato di morte all’Inps. L’uomo è stato scoperto dalla Guardia di Finanza, ed è stato accusato di indebita percezione di erogazione a danno dello stato. La truffa ammonterebbe a ben 210mila euro. I suoi conti correnti sono stati bloccati, e la sua casa è stata messa sotto sequestro.

Pensione nonna morta

Ennesima situazione di un familiare che si intasca la pensione di un parente defunto. In questo caso ci troviamo a Torino. Un uomo di 40 anni, che vive nel quartiere Vanchiglia, si intascava da ben 10 anni 1800 euro mensili facili. Questa somma di denaro è quella che lo stato elargiva alla nonna. Ma, quando la signora è morta, il nipote non ha mai presentato il certificato all’Inps. Si sarebbe dimenticato. Tuttavia si era dimenticato pure della morte dell’amata donna, dal momento che, per conto suo, si presentava personalmente a ritirare la sua pensione. Almeno fino a quando la Guardia di Finanza ha scoperto il tutto. Questa mattina, infatti, le forze dell’ordine lo hanno denunciato. Sono stati bloccati tutti i suoi conti correnti, e la sua casa è stata messa sotto sequestro. La truffa, ai danni dello stato, ammonterebbe a circa 210mila euro. Il 40enne adesso deve rispondere all’accusa dj indebita percezione di erogazione a danno dello stato.

Precedente Cosenza

Purtroppo, questi episodi non sono rari. Molto spesso, quando vengono scoperti, il colpevole agiva in questo modo da molto tempo, se non anni, proprio come nel caso del 40enne torinese.

A Cosenza, a fine luglio 2017, è stato scoperto che venivano percepite delle pensioni anche dopo la morte del beneficiario. Ben 11 persone sono state denunciate dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria. Gli agenti hanno indagato attentamente su 15.000 persone, che sono state interrogate grazie agli elenchi forniti dall’INPS. Preziosa è stata anche la collaborazione da parte dei comuni della provincia di Cosenza. Purtroppo è risultato che diversi pensionati ultranovantenni continuavano a ricevere l’indennità anche dopo la loro morte. Cosa alquanto sospetta di illecito e doverosa di essere approfondita. A beneficiare di queste pensioni così ricevute, sono stati questi 11 individui che le percepivano in maniera fraudolenta. Per imbrogliare il sistema pensionistico è bastato semplicemente essere delegati o cointestatari di conti dove l’INPS continuava a versare un’indennità di pensione in favore di familiari da tempo deceduti, senza che ne sia stata però comunicata la morte.

Le cifre incassate sono molto alte, le fiamme gialle hanno recuperato un totale di 452.540,31 euro. Una donna di 55 anni è arrivata ad incassare circa 77.000 euro grazie ad un parente morto nel 2012. Invece due parenti cointestatari del conto corrente con il defunto, anch’egli mancato nel 2012, hanno continuato a beneficiare della pensione arrivando alla cifra di 62.000 euro. Per tutte queste persone, il Giudice delle Indagini preliminari presso il Tribunale di Castrovillari, Letizia Benigno, ha ordinato provvedimenti di sequestri preventivi di beni e somme equivalenti al profitto dei reati.