> > Ritrovato in un torrente il corpo di una donna dispersa

Ritrovato in un torrente il corpo di una donna dispersa

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La vittima era stata coinvolta in un incidente stradale lo scorso 10 giugno. Il corpo è stato trovato dopo assidue ricerche di volontari.

Una gita conclusa tragicamente, lo scorso 10 giugno: una coppia di Cavour è in viaggio sul Colle della Lombarda, quando la moto esce fuori strada. L’uomo è morto e il corpo è stato ritrovato, poche ore dopo l’incidente, dai soccorritori. Della donna, invece, nessuna traccia. Fino a quando le sue spoglie sono state rinvenute dopo essere state trasportate da un torrente. Il corpo è rimasto intrappolato tra un tronco e dei massi. I funerali di Stefania Barral, 38 anni, sono stati celebrati sabato 23 giugno a Cavour, il paese in cui la donna viveva insieme al suo compagno, Marco Caffer. “Mi ha chiamato mio cognato. Oggi erano andati quattro o cinque parenti a cercarla di nuovo- ha dichiarato Elvio Barral, padre della vittima- Mi ha detto: ‘Te l’ho detto che te l’avrei riportata’”.

L’incidente

Il 10 giugno un incidente stradale ha provocato la morte di una coppia residente a Cavour, in Piemonte. Sono in viaggio sul colle della Lombarda- valico alpino al confine tra Italia e Francia- e, nel momento in cui avviene il sinistro, si trovano in territorio francese. Marco Caffer, 43 anni, muore; il suo corpo senza vita viene rinvenuto dai soccorritori. Non c’è traccia della donna che era sulla moto con Caffer, Stefania Barral. La piemontese di 38 anni, residente a Cavour, è la compagna della vittima. Lo schianto della moto deve averla fatta sbalzare dal sellino; la donna è caduta in un torrente e il corpo è stato trascinato dalla corrente. Le speranze di poter salvare Stefania Barral si sono affievolite con il passare dei giorni.

Le ricerche

Le ricerche non hanno coinvolto solo le autorità ufficiali; la famiglia di Stefania Barral si è impegnata per recuperare il corpo della 38enne. I sommozzatori chiamati per perlustrare il torrente hanno ritrovato alcuni vestiti e il casco appartenenti a Stefania Barral e che la donna indossava al momento del sinistro. L’ausilio dei volontari è stato fondamentale; tante le persone, residenti soprattutto nel territorio vicino a Pinerolo, che si sono spese nei più di dieci giorni che sono trascorsi dall’incidente al ritrovamento. La cognata di Stefania Barral, intervistata da La Stampa, ha criticato l’inefficacia delle ricerche ufficiali. “La gendarmeria, anche se non ha ufficialmente chiuso le ricerche, non sta facendo niente. Noi siamo stati avvertiti con quasi dodici ore di ritardo- racconta la donna a La Stampa– Ci siamo messi subito in macchina ma, quando siamo arrivati sul posto, non c’era nessun”. La cognata di Stefania Barral, sempre con il quotidiano torinese, ha ricordato la circostanza in cui sono stati ritrovati i vestiti della vittima: “Alcuni nostri amici, con le mute da sub e assicurati con delle corde, sono entrati nell’acqua e hanno trovato i pantaloni che indossava. La furia dell’acqua li aveva strappati”. In merito alla vicenda è intervenuta anche Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia; la parlamentare ha presentato un’interrogazione perché le autorità francesi avrebbero sospeso troppo presto le ricerche. “Il governo italiano deve prodigarsi con l autorità d’Oltralpe e chiederne la piena disponibilità per arrivare alla soluzione di una vicenda drammatica che ha sconvolto la famiglia e l’intera comunità”, ha affermato l’onorevole Daniela Ruffino.