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Facebook, le rivelazioni di Bannon su Cambridge Analytica

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Sono state rivelate ulteriori informazioni sullo scandalo scoppiato a seguito del furto di 50 milioni di profili Facebook americani

A pochi giorni dalla rivelazione dello scandalo che ha colpito Facebook e Cambridge Analytica emergono nuove notizie. Tutto questa faccenda non sta giovando ai titoli azionari di Facebook tanto meno al patrimonio personale di Mark Zuckerberg. Il valore della società Facebook è calato di 25 miliardi e il patrimonio di Mark di ben 5. In cosa consistono le nuove rivelazioni? Un nuovo nome Bannon Steve

Emerge un nuovo nome: Steve Bannon

Chi è Steve Bannon e cosa ha fatto per entrare in questa situazione? Steve è un ex stratega che lavorò per Donald Trump. Indiscrezioni dicono che Bannon iniziò a lavorare con l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America circa tre anni fa. La sua mansione era quella di cercare di creare dei profili molto dettagliati di milioni di cittadini americani con il diritto di voto. Tutto ciò era volto a verificare l’efficacia di slogan populisti usati per la campagna elettorale di Trump. Bannon entrò in contatto con la società Cambridge Analytica proprio per questo suo incarico. Fu vicepresidente della compagnia per circa due anni e proprio grazie al suo aiuto si riuscì a lanciare la società.

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Un altro nome è fondamentale per cercare di sciogliere il nodo dietro questa faccenda. Stiamo parlando di Chris Wylie. Era un dipendente della Cambridge Analytica ed è la talpa che ha provocando lo scandalo di questi giorni. Chris afferma che il colpevole di tutta questa diatriba è Bannon poiché essendo al vertice della società per circa due anni approvò delle spese che l’allora CEO Nix non poteva approvare. Tra le spese si può annoverare circa un milione di dollari per comprare i dati degli utenti registrati su Facebook.

Ulteriore ribasso dei titoli Facebook

Ad ogni notizia che trapela il valore dei titoli di Facebook fa un passo indietro. Il minimo odierno ha toccato quota 162.62, perdendo altri 10 punti rispetto alla quotazione di martedì 20 marzo. Tutti penseranno che Zuckerberg stia perdendo tantissimi soldi, in effetti è così ma ha saputo tutelarsi in tempo. A quanto pare il fondatore del social da tre mesi a questa parte sta vendendo moltissime azioni della società. Voci dicono che abbia venduto più azioni lui da solo che tutti gli azionisti interni messi insieme.

Colpisce molto questo ribasso dei titoli azionari di Facebook perché se si guarda il grafico dell’andamento del prezzo dal 2013 ad oggi si nota che è stato sempre in salita senza quasi mai accusare incertezze. Facebook non è stato il solo a crollare, anche Twitter sta perdendo valore. Da una quotazione della singola azione pari a 36.54 si è passati a 30.8 in data 20 marzo 2018.

Zuckerberg convocato dal parlamento

Cercando di fare chiarezza in questa faccenda si è alla ricerca di una risposta dell’accaduto da parte di Mark Zuckerberg che no ha ancora preferito parola in merito. Due sono i parlamenti che richiedono un confronto con lui. Il parlamento inglese ha chiesto a Mark di presentarsi per parlare di una possibile diffusione di notizie false.

Anche il parlamento europeo desidera sentire la versione dei fatti da parte di Zuckerberg in quanto la società di Facebook deve chiarire la storia davanti alle persone che rappresentano ben 500 milioni di persone.